Cronaca & Attualità
Bando welfare di Fondazione Friuli: 600 mila euro per il territorio
Risorse per sostenere progetti rivolti alle persone anziane non autosufficienti, ai minori in condizione di disagio, alle persone con disabilità psico-fisica
UDINE – “Le istituzioni come la Regione continuano a lavorare per garantire standard di qualità nell’offerta socio-sanitaria contando su un sistema efficiente di enti locali, su tecnici e professionisti di vaglia, sullo straordinario esercito di volontari del privato sociale, ma anche sulla Fondazione Friuli: coloro infatti che con il loro lavoro producono valore, mettendo le risorse a disposizione per creare un nuovo welfare comunitario, permettono al sistema pubblico di sviluppare forme d’intervento innovative”. Lo ha affermato il vicegovernatore con delega alla Salute e Politiche sociali Riccardo Riccardi in occasione della presentazione della terza edizione del Bando welfare lanciato dalla Fondazione Friuli in sinergia con le istituzioni e con il contributo di Intesa Sanpaolo.
Il bando, il cui termine per le domande è fissato al 28 febbraio, ha una dotazione di 600 mila euro e servirà a sostenere progetti rivolti alle persone anziane non autosufficienti, ai minori in condizione di disagio, alle persone con disabilità psico-fisica, nonché interventi innovativi a sostegno della domiciliarità, anche attraverso sistemi di telemonitoraggio e teleassistenza, incentivando lo sviluppo di nuove progettualità e la possibilità di dare continuità alle iniziative premiate nelle scorse edizioni. Nel suo intervento Riccardi ha sintetizzato le principali sfide per il nuovo anno, augurando pubblicamente buon lavoro al nuovo direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, Massimo Braganti, presente all’illustrazione del bando da parte del presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini, e a cui hanno preso parte il direttore del Servizio regionale integrazione sociosanitaria Ranieri Zuttion e il direttore Area Imprese Fvg di Intesa Sanpaolo spa Rudi Adami.
Responsabilità di redistribuzione della spesa sanitaria, non solo ai fini economici, ma anche di crescita del personale medico per garantire ai pazienti alti standard di cura; focus legislativo sul tema del contrasto alla solitudine e dell’invecchiamento attivo; riconoscimento dell’accreditamento, con il coinvolgimento del privato sociale; investimento nell’innovazione tecnologica che consente di evitare o limitare il ricorso all’ospedalizzazione sono i temi dell’agenda 2020. “Occorre attuare – ha ribadito Riccardi – un cambiamento di approccio culturale e sfatare tre equivoci di fondo: che la sanità sia solo un pezzo di salute, che i problemi si risolvano solo in ospedale, che sia possibile mantenere tutte le strutture ospedaliere, anche le più piccole, senza specializzarle”.
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