Cronaca & Attualità
Una legge per sanzionare chi ostacola la caccia: la proposta di Piccin
Potrà esserci una sanzione amministrativa da 500 a 3.500 euro per punire quanti mettano in pratica atti di ostruzionismo o disturbo
UDINE – “Una sanzione amministrativa da 500 a 3.500 euro per punire quanti mettano in pratica atti di ostruzionismo o disturbo per turbare o interrompere l’attività venatoria o rechino molestie ai cacciatori nel corso della propria attività: è quanto prevede la proposta di legge nazionale che ho depositato in Consiglio regionale”. Lo annuncia in un comunicato la consigliera Mara Piccin (Forza Italia), prima firmataria della pdln, sottoscritta dall’intero Gruppo forzista, a contrasto dei disturbi all’attività venatoria e delle molestie a chi partica tale attività.
“Ormai siamo in pieno clima d’odio nei confronti dei cacciatori – osserva la consigliera regionale di maggioranza – e per questo ritengo sia il momento di dare un segnale d’attenzione da parte delle istituzioni, in particolare dello Stato che ha competenza su questa fattispecie, con nuove norme che contrastino chi impedisce un’attività lecita quanto radicata nella vita umana sin dalle origini”. “L’intensificarsi dell’intolleranza nei confronti di un’attività prevista e regolamentata della legge è preoccupante – incalza la Piccin -. Si assiste ormai con frequenza, nei confronti dei cacciatori, a ingiurie ed espressioni verbali violente, sui social e non soltanto, ma anche ad atti violenti”.
“La pdln contempla una sanzione amministrativa – specifica la forzista – contro comportamenti o manifestazioni ostativi dell’attività venatoria (fa eccezione l’attività agricola, come specificato nella proposta), che può anche aggiungersi, qualora in presenza di reati già puniti dal Codice penale, alle pene del caso. Grave, per esempio, è stato il rogo di due altane nella riserva di Campoformido, la scorsa settimana: tra l’altro, alla mia immediata condanna dell’accaduto, che dovrebbe apparire scontata a un’esponente delle istituzioni, ha fatto seguito sulla stampa, inspiegabilmente, un attacco da parte di un esponente di un’associazione animalista, con tanto di gravi inesattezze”. “Ribadisco che l’attività venatoria è esercitata da cittadini autorizzati dopo essere stati sottoposti a visite, controlli medici e verifiche di polizia, nei modi e nei tempi stabiliti dalla scienza e dalle istituzioni nazionali ed europee. Va ricordato – conclude – che anche la Corte di giustizia dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha sentenziato, già nel 2011, che la caccia fa parte della gestione e della conservazione della natura e ha una rilevanza pubblica necessaria e giustificata”.
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Adelino
18 Gennaio 2020 at 07:18
E sanzionare i cacciatori che si avvicinano troppo ai centri abitati mai eh?
E perché questi possono circolarè sui miei fondi e inquinare di piombo le mie terre senza che io possa dire niente?