Cronaca & Attualità
A 14 mesi dalla tempesta Vaia riaperta la ss52 ‘Carnica’
Si tratta, dopo il ripristino del ponte a Ovaro, dell’intervento più importante eseguito in tempi record dalla Protezione civile
PALUZZA – A soli 14 mesi dalla tempesta ‘Vaia’, è stato riaperto il tratto della strada statale 52 bis ‘Carnica’ a Cleulis, sul territorio del Comune di Paluzza, che era franato sotto la furia degli elementi. Si tratta, dopo il ripristino del ponte a Ovaro, dell’intervento più importante eseguito in tempi record dalla Protezione civile, che ha commissionato i lavori all’Anas, alla quale compete l’arteria.
Il vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, ha evidenziato durante il taglio del nastro dell’opera che “riattivare un collegamento internazionale come la 52 bis, franato in quel modo, in un così breve lasso di tempo rappresenta una lezione per l’Italia. Un processo di ripristino che parte da lontano ed è ispirato alla lezione impartita al mondo da Giuseppe Zamberletti, commissario straordinario della ricostruzione del Friuli terremotato, una figura indelebile nelle emergenze che ricorderemo sabato a Venzone”.
“Zamberletti ci ha insegnato ad assegnare una forte responsabilizzazione ai Comuni, a seguire procedure snelle e a
derogare le competenze alla gestione commissariale, che per la tempesta ‘Vaia’ è stata affidata al presidente Fedriga. Questa è la dimostrazione concreta – ha puntualizzato Riccardi – di come questo modello stia funzionando, perché a tutt’oggi abbiamo in piedi 600 cantieri per 150 milioni di euro, già avviati nel 2019, e ne stiamo riprogrammando un centinaio per il 2020: mi pare che il Friuli Venezia Giulia stia portando in porto questa sfida con ottimi risultati”.
In merito alle attività di prevenzione avviate dalla Protezione civile, Riccardi ha spiegato che “dobbiamo guardare con intelligenza a opere che possano, almeno in parte, prevenire danni e disastri come quelli provocati da ‘Vaia’ e che vanno al di là del danneggiamento immediatamente visibile a seguito degli eventi calamitosi. Questo è un territorio fragile – ha chiarito – e stiamo immaginando interventi che ci consentano non soltanto di riportare le cose com’erano prima degli eventi disastrosi, ma di ripristinarle nel modo migliore. A tal proposito, solamente nell’area dove è stata riaperta la strada sono stati previsti ulteriori interventi per oltre 8 milioni di euro, con un supporto significativo all’economia della montagna, attraverso il coinvolgimento di imprese e professionisti locali”.
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