Politica
Salmè si dimette da presidente del Consiglio di quartiere “Udine Est-Di Giusto”
Tra le cause il mancato coinvolgimento nelle decisioni della giunta comunale
UDINE – “L’assenza dei due assessori competenti invitati (assessore all’ambiente Silvana Olivotto e assessore ai quartieri Antonio Falcone) o di eventuali loro delegati, al Consiglio di quartiere di martedì sera, chiamato a discutere di temi importanti per la vita quotidiana dei cittadini, è il segno più evidente del totale disinteresse di quest’amministrazione nei confronti di Udine est e del quartiere Di Giusto”. Con queste parole comincia la nota diffusa da Stefano Salmè, presidente del Consiglio di quartiere “Udine Est-Di Giusto” annunciando la volontà di lasciare il proprio incarico.
“Il 26 di novembre – aggiunge – la giunta Fontanini ha deliberato la richiesta di un finanziamento regionale volto a realizzare una mega stazione ecologica a pochi metri da un luogo di culto e da una scuola dell’infanzia, in un’area classificata come ‘verde pubblico’. Decisione tenuta accuratamente nascosta sia ai consigli di quartiere interessati, sia alla popolazione residente. Solo grazie alla mobilitazione popolare la giunta è stata indotta ad annunciare alla stampa una retromarcia su quella scellerata decisione (retromarcia però non ancora formalizzata). Noncurante dell’evidente volontà della popolazione di essere coinvolta nelle scelte che hanno un così grande impatto sulla vita di tutti i giorni – aggiunge Salmè – il sindaco, il giorno successivo, con la stessa metodologia, annunciò ‘urbi et orbi’ che nel Peep Est ci sarebbe stato un ‘esperimento’ e che sarebbero stati conservati i cassonetti su strada. Quando tutti i quartieri della città avranno quindi adottato il ‘porta a porta’, il Peep Est rimarrà l’unico rione a conservare i cassonetti di strada, con il risultato certo di divenire il ricettacolo del cosiddetto ‘turismo dei rifiuti’. Una sorta di ‘discarica’ potenziale per i troppi incivili impuniti”.
Salmè, nella nota, rincara la dose: “Non lo stesso disprezzo verso la popolazione del quartiere, sono state bocciate anche tutte le proposte che cercavano di dare un contributo di idee alla soluzione delle tante criticità emerse; dalla proposta di una piccola isola ecologica rionale in via Zilli, all’ipotesi di sperimentare, partendo proprio dal nostro quartiere, quei cassonetti intelligenti con microchip identificativo, che in molte città hanno dimostrato di essere la soluzione più innovativa per la gestione della raccolta rifiuti. Ma i ‘Cahiers de doleance’ da presentare all’amministrazione comunale, sono ben più ampi rispetto alla questione del nuovo sistema di raccolta rifiuti ‘porta a porta’. Tutti i nodi delle promesse elettorali stanno venendo al pettine”. Ecco perchè Salmè ha deciso di rassegnare le sue dimissioni, “per riaffermare la dignità di una comunità di quartiere che, ancora una volta, viene mortificata e offesa. Ringrazio tutti i consiglieri di quartiere che mi hanno dato fiducia e sostenuto, nel tentativo di valorizzare i tanti e diversi talenti che vivono nel nostro quartiere. Da consigliere, da segretario politico della lista civica ‘Io Amo Udine’ e da cittadino, rimarrò al fianco del quartiere (come di tutta la città), come e più di prima. La battaglia per liberare la città da una giunta di Visitors – conclide – è appena cominciata”.
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