Politica
Il Patto per l’Autonomia chiede al Consiglio di schierarsi a difesa di Friuli Innovazione
Al sindaco Fontanini chiede di essere coerente con le sue recenti dichiarazioni sul rischio che il Consorzio
UDINE – La Comunità di Udine del Patto per l’Autonomia invita i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione a esprimere nella seduta di lunedì sera la loro contrarietà al nuovo assetto societario di Friuli Innovazione. Al sindaco Fontanini chiede, inoltre, di essere coerente con le sue recenti dichiarazioni sul rischio che il Consorzio, creato autonomamente dall’Università udinese, venga fagocitato dall’Area science park di Trieste.
“Un voto unanime contrario a tale ipotesi da parte del Consiglio comunale – spiega il direttivo di Patto per l’Autonomia – starebbe a significare che le istituzioni cittadine non restano inerti di fronte all’ennesimo episodio di un centralismo regionale che fa confluire sul capoluogo giuliano tutte le decisioni e risorse tecnico scientifiche del territorio in nome di una presunta efficienza e produttività”.
“Vantarsi di essere capitale del Friuli senza difenderne le possibilità reali di sviluppo, senza assicurarne gli strumenti, significa privare i nostri giovani di ogni speranza di futuro. Non è questione di campanilismo – continua il direttivo – ma di sopravvivenza di strutture, enti, istituzioni, spesso ottenute grazie all’iniziativa popolare, in grado di assicurare contiguità e presenza sul territorio, sensibilità a temi specifici. E’ il caso di Friuli innovazione, nata con il preciso scopo di assicurare applicabilità della ricerca alla produzione. Una missione che finirebbe ai margini della programmazione triestina, privando di fatto le nostre imprese di quel bagaglio tecnologico così necessario per uscire dalla fase di stagnazione, se non del fallimento, in cui versa l’imprenditoria locale”.
“Ma ancor più significativa appare una decisa opposizione a queste scelte, in vista del prossimo obiettivo del centralismo triestino: l’annullamento dell’autonomia della nostra Università, destinata a confluire in una Fondazione regionale nel cui Consiglio d’amministrazione non avrebbe nessun peso decisionale, perdendo quelle peculiarità di strumento di rinascita del Friuli per cui era sorta dopo il terremoto. Un segnale va dato – chiude il Patto per l’Autonomia – in caso contrario ognuno, ogni forza politica si assuma la responsabilità di questo tradimento della volontà popolare e degli interessi del Friuli”.
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Valentino
16 Febbraio 2020 at 13:55
Speriamo nella compattezza di chi tiene alFriuli. La destra centralista non io darà una mano!!