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Cronaca & Attualità

Possibili truffe sull’impianto di messa a terra: l’allarme di Confartigianato

Qualcuno ha già fatto firmare alle aziende dei contratti per la verifica degli impianti

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UDINE – Attenzione alle truffe sull’impianto di messa a terra. Confartigianato Udine mette in guardia le aziende – 14.271 quelle interessate in provincia di Udine di cui 4.129 artigiane – dopo aver ricevuto da alcune imprese associate la segnalazione di visite per i controlli agli impianti di messa a terra da parte di un organismi privati che dichiarano di essere incaricati dall’ispettorato, dall’Inail o ancora dalle aziende sanitarie. Equivocando sul ruolo e paventando responsabilità penali e sanzioni amministrative a carico delle imprese, hanno fatto firmare alle aziende dei contratti per la verifica degli impianti, indicando in taluni casi, del tutto arbitrariamente, periodicità più stringenti (ogni 2 anni anziché ogni 5) rispetto a quelle previste dalla norma. “Attenzione a queste truffe – avverte il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti -: l’invito è a rivolgersi subito ai nostri uffici o a quelli delle associazioni dei consumatori per analizzare la situazione e cercare una soluzione che consenta alle imprese cadute nella truffa di uscirne senza penalizzazioni”. 

E’ utile ricordare che l’obbligo giuridico della verifica periodica degli impianti elettrici di messa a terra è carico del datore di lavoro e che lo stesso, ai sensi del DPR462/01 e del D.Lgs 81/08, è tenuto ad effettuare, ai fini della sicurezza, una regolare manutenzione del proprio impianto. Detto questo, in regione la normativa prevede che il datore di lavoro possa scegliere di rivolgersi per tali controlli periodici o ad organismi notificati, che hanno ottenuto l’autorizzazione da parte del ministero delle Attività Produttive, oppure ai servizi impiantistici delle Ass territorialmente competenti. Oltre a tali organismi notificati, le Ass (per le verifiche periodiche) e l’Inail (per la prima verifica a campione) possono eseguire le verifiche, sia la prima a campione che quelle periodiche, che non possono essere delegate ad alcun soggetto terzo.

Chi avesse dunque inavvertitamente firmato qualche documento contrattuale e non volesse dar seguito a questo consenso, ottenuto con fraudolenza, il consiglio dell’associazione è quello di verificare con attenzione le clausole di recesso. “Non dobbiamo sottovalutare l’importanza di una periodica verifica dell’efficienza degli impianti – dichiara il capocategoria degli impiantisti di Confartigianato Udine, Adriano Stocco – anche di quelli domestici perché spesso il luogo che riteniamo il più sicuro, casa nostra, nasconde potenziali pericoli. E non dobbiamo dimenticare la necessità di dimostrare di aver periodicamente manutentato e verificato gli impianti dei luoghi di lavoro. Il decreto Milleproroghe ha infatti introdotto, per tutti i datori di lavoro, l’obbligo di comunicare al Civa (l’applicativo messo a disposizione dall’Inail per la gestione informatizzata di servizi di certificazione e verifica) il controllo degli impianti di terra”.

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1 Commento

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    Merisio

    27 Febbraio 2020 at 10:54

    Molti errori i preposti ai lavori sono organismi abilitati e non notificati poi ecc… ecc…

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