Cronaca & Attualità
Taglio degli alberi in castello, Michelini: “Manutenzione necessaria per la sicurezza”
Il vicesindaco annuncia che entro il 2021 saranno piantate un totale di mille piante
UDINE – “Il colle del Castello sta ospitando un enorme patrimonio di verde che raggruppa piante ornamentali, siepi e sottobosco, centinaia di alberature di diverse varietà che hanno trovato dimora anche e soprattutto spontaneamente”. Lo dichiara il vicesindaco Loris Michelini durante un sopralluogo al Castello di Udine effettuato nella giornata di martedì. “Nonostante l’encomiabile lavoro da parte degli uffici del Verde Pubblico – ha proseguito – la manutenzione negli ultimi decenni non ha potuto far fronte alla continua espansione naturale segnalata all’amministrazione più volte e, in alcuni casi, sottolineando la precarietà di alberature che con il cambio climatico pregiudicano anche la sicurezza”.
“A quanti sostengono che non esista una progettualità, faccio notare che il progetto complessivo, strutturato in svariati interventi, ha due finalità. La prima è quella di procedere in un’opera di manutenzione come in tutti i giardini ed aree verdi al fine di evitare il sovraffollamento di varie tipologie di piante che vadano a pregiudicare il normale equilibrio complessivo del terreno, che in questo caso è obliquo e ciò rappresenta un rischio per l’incolumità dei cittadini e proprio per questo abbiamo deciso di porvi rimedio”. “La seconda è quella di garantire la sicurezza di chi andrà a percorrere i tanti sentieri e percorsi pedonali che verranno rimessi in funzione con l’illuminazione, come da progetto europeo condiviso anche con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia e collegati sia con la Biblioteca attraverso il passaggio lapideo con la Biblioteca dei ragazzi e l’ascensore che giungerà proprio accanto all’abete e alle palme (che verranno ripiantate in luogo idoneo), sia con piazza Primo Maggio attraverso percorso illuminato e l’impianto di risalita meccanica”.
“Non dimentichiamoci inoltre che sono in corso oltre cinquecento nuove piantumazioni, oltre a quelle che sono già avvenute per esempio al parco del Cormor e in altre aree verdi. Entro il 2021 saranno piantate un totale di mille piante, perché questa è la volontà dell’amministrazione. È a causa della mancata manutenzione che oggi si rende necessario questo intervento e non possiamo rischiare di mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini. Non è nostra intenzione, come hanno fatto certi in questi anni, chiudere gli occhi e non intervenire per paura di destare la sensibilità di qualcuno. Le polemiche e la gattopardesca volontà di cambiare tutto perché nulla cambi non ci appartiene”, conclude Michelini.
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Diego L. Zanitti
16 Aprile 2020 at 08:46
Ho avuto modo di vedere il video pubblicato un paio di giorni fa, nel quale venivano indicate 3 piante (sulle 24 o 26, a seconda delle fonti) per le quali è previsto il taglio. Capisco bene la necessità di tagliare piante malate, ma l’abete? Se non ho malinteso, si trova nel lato Ovest-Nord-Ovest del castello, quindi in buona parte sottovento al colle rispetto ai venti forti che spirano da queste parti (e che lo spingerebbero verso la Joppi); nel caso in cui un vento molto forte lo sradicasse, probabilmente lo farebbe cadere in direzione grossomodo opposta rispetto alla biblioteca. Inoltre, il fatto che cresca in pendio, non dovrebbe essere un vantaggio? In che modo “varie tipologie di piante” vanno “a pregiudicare il normale equilibrio complessivo del terreno, che in questo caso è obliquo”? Di solito si consiglia di non spogliare degli alberi i pendii proprio per evitare a questi ultimi le frane e la dilavazione. E l’altra ventina di alberi? Nel video non si sono visti.. se la questione è meramente estetica, qualunque argomento, a favore o contrario, al loro abbattimento ha egual senso e forza, perché si tratta di scegliere tra due forme di bellezza indiscutibili: quella dell’ambiente vicino, e quella del paesaggio lontano. In ogni caso questi alberi hanno impiegato molti decenni a crescere, alle pendici del castello e, contemporaneamente, nel senso di appartenenza a quel luogo di molti udinesi. Perciò s’incontra la resistenza di questi ultimi, perché a nessuno va bene che vengano imposto di tagliare gli alberi del giardino di casa sua.