Eventi & Cultura
ARLeF: appello al Ministro Patuanelli per la programmazione Rai in friulano
A fronte di 11.800.000 euro per la Sede Rai regionale, solo 200.000 vengono investiti per il friulano. Nella Convenzione Governo-Rai assenti notiziari e trasmissioni televisive in marilenghe
UDINE – «Non è più tollerabile la disparità di trattamento che subiscono i cittadini di lingua friulana nella programmazione della Rai regionale. A fine mese scadrà la Convenzione tra Governo italiano e Rai, stipulata nel 2017 e più volte prorogata, relativa alla programmazione sulla Rai regionale. Chiediamo pertanto garanzie affinché il Governo, e in particolare il Ministro competente, Stefano Patuanelli, intervenga per applicare la legge statale di tutela, ormai vecchia di oltre vent’anni e finora disattesa». È questo l’appello che il presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino, rivolge al Governo e all’amministratore delegato Rai, Fabrizio Salini, per evitare che la Convenzione Rai possa essere nuovamente prorogata senza che siano corrette le palesi violazioni della normativa di tutela della lingua friulana. Oltre vent’anni fa, infatti, con la legge 482/99, lo Stato aveva stabilito di avviare trasmissioni sia radiofoniche che televisive in lingua friulana, ma, al momento, sono previste solo alcune ore di trasmissioni radiofoniche, mentre la convenzione vigente nulla dice sulle trasmissioni televisive.
«Per capire – continua Cisilino – quanto poco è stato fatto finora dalle autorità centrali per la nostra comunità, è sufficiente confrontare i dati del friulano (parlato da oltre 600.000 persone), con quelli dello sloveno (50.000), del ladino (30.000) e del tedesco (300.000). Per il friulano sono previste solo 90 ore annue di radiofonia, mentre per lo sloveno 4.517 ore, per il ladino 352 e per il tedesco 5.300. Se passiamo alle ore di televisione, il friulano è a 0, mentre sono previste 208 ore per lo sloveno, 100 per il ladino e 760 per il tedesco. Per il friulano, inoltre, non sono previste trasmissioni di tipo informativo, basilari per la promozione di una lingua minoritaria. Infine, se ci concentriamo sugli investimenti, a fronte di 11.800.000 euro per la Sede Rai regionale, solo 200.000 euro vengono investiti per il friulano, mentre gli altri finanziamenti vanno alle trasmissioni in sloveno e italiano. Mi sembra quindi macroscopica l’ingiustizia che sta subendo la nostra lingua. Sia ben chiaro – conclude Cisilino – che non chiediamo di rivedere al ribasso le ore per le altre minoranze, ma pretendiamo che siano stanziati dal Governo idonei fondi per lo meno per garantire al friulano la medesima presenza prevista per la lingua ladina. Per questo anche l’ARLeF dà il suo sostegno e si unisce alla azione che stanno svolgendo il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, e l’assessore alle Minoranze linguistiche della Regione, Pierpaolo Roberti, per chiedere un immediato confronto al Governo e alla Rai su questa delicata tematica, oggetto a suo tempo di una petizione rivolta al Governo da oltre 70 sindaci aderenti all’Assemblea di Comunità linguistica friulana, recentemente ribadita dal presidente della stessa, Markus Maurmair».
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