Cronaca & Attualità
Coronavirus: per le cantine servono liquidità e sostegno per gli stoccaggi
A oggi, la riduzione del fatturato delle cantine del Fvg si colloca tra il 70 e l’80%
UDINE – «A oggi, la riduzione del fatturato delle cantine del Fvg si colloca tra il 70 e l’80%. Le esportazioni vitivinicole che pesano per oltre 137 milioni di euro, hanno come mercati di riferimento gli Usa (26%), la Germania (19%) e la Gran Bretagna (9%), Paesi fortemente colpiti dall’emergenza sanitaria e sociale i quali, dunque, creano forti preoccupazioni per le future vendite», è la denuncia di Michele Pace Perusini, presidente della Sezione economica regionale viticoltura di Confagricoltura.
«Le nostre cantine si trovano così ad affrontare dei problemi molto immediati, come quelli del ridotto spazio di stoccaggio e vinificazione essendosi creato un accavallamento di annate. Su questo punto, servono forti apporti contributivi nelle Misure di investimento utili a sommare liquidità a basso costo con dei contributi in maniera tale da dare consentire, a esempio, non solo l’acquisto di nuovi serbatoi per il vino, ma anche di preservare i capitali e stimolare le imprese a investire nella ripartenza. Anche la vendemmia verde potrebbe essere un valido strumento per contenere la produzione – prosegue l’esponente di Confagricoltura -, ma la Misura andrebbe maggiormente sostenuta e resa più appetibile per il settore delle Denominazioni (che rappresentano l’89% del vino regionale) con alcuni aggiustamenti al calendario delle operazioni e con una dotazione finanziaria almeno raddoppiata (10 milioni di euro). Risulta essenziale, inoltre, il sostegno alle imprese con iniezioni di liquidità specifiche e la semplificazione burocratica poiché le aziende hanno bisogno di supporti finanziari erogati con agilità e semplicità: gli ostacoli burocratici rallentano la ripresa delle imprese italiane rispetto ai colleghi concorrenti degli altri Paesi».
«Occorre anche assicurare la necessaria di liquidità alle cantine attraverso la rinegoziazione del debito, rimodulando le condizioni dei finanziamenti, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, in essere al 31 gennaio 2020, affinchè tali operazioni risultino meno onerose e consentano di continuare l’attività. Infine, chiediamo la concessione di contributi in conto interessi, anche attraverso l’ausilio delle Regioni, per finanziare il fabbisogno di capitale circolante connesso all’impatto negativo derivate dalla situazione emergenziale riconosciuta come evento eccezionale e di grave turbamento dell’economia ai sensi dell’art. 107 del Trattato sul funzionamento dell’Ue», conclude Pace Perusini.
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