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Semi di cannabis autofiorenti: il segno della passione

Come il termine stesso indica, si tratta di una varietà di cannabis geneticamente selezionata affinché risulti capace di passare autonomamente dalla fase vegetativa a quella di fioritura

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La cultura contemporanea sembra completamente aver accettato la rimozione del tabù sulla cannabis: la sua foglia, dal riconoscibilissimo profilo, è ormai un elemento consolidato dell’universo simbolico moderno.

Gli studi botanici, medici e genetici che sono stati e continuano ad essere svolti sulla pianta, infatti, attestano una vera e propria passione per la cannabis.

Indipendentemente dal fatto che venga considerata una pianta medicinale, ricreativa o semplicemente una coltura con scopo industriale, la passione per la cannabis è diventata a tutti gli effetti un elemento cruciale della contemporaneità.

Uno dei segni caratteristici di questa passione è proprio la creazione di specifiche varietà di semi, come i semi di cannabis autofiorenti su SensorySeeds o altri store online. Varietà di semi che attestano un interesse senza precedenti per la pianta di canapa.

Semi autofiorenti: cosa sono?

Si tratta di un prodotto estremamente particolare, frutto di un interesse che trascende il puro scopo produttivo della coltura della cannabis.

Se storici ed esperti, infatti, hanno rintracciato chiare prove della coltivazione della canapa fin nel Neolitico, l’interesse contemporaneo si dirama in molteplici direzioni.

I semi autofiorenti attestano una passione per la pianta di cannabis che coinvolge specialmente le zone urbanizzate, nelle quali la normale coltura non è possibile.

Come il termine stesso indica, si tratta di una varietà di cannabis geneticamente selezionata affinché risulti capace di passare autonomamente dalla fase vegetativa a quella di fioritura, indipendentemente dalle condizioni di luce.

La cannabis, infatti, in condizioni normali, come qualsiasi altra pianta, necessita di condizioni climatiche specifiche per affrontare il passaggio dalla fase vegetativa a quella di fioritura. Questo passaggio, che solitamente avviene nei mesi primaverili, richiede una maggior quantità di luce solare e un generale innalzamento delle temperature.

Con i semi autofiorenti è possibile alterare questa limitazione e permettere alla pianta di completare il proprio ciclo riproduttivo in minor tempo e a condizioni standardizzate.

Si tratta di una alterazione del normale sviluppo biologico della pianta di cannabis che permette di coltivarla anche in zone climatiche che non le sono congeniali o in condizioni avverse, come climi freddi o aree urbane, per l’appunto.

Caratteristiche di una pianta autofiorente

Una pianta autofiorente, quindi, può essere prodotta tranquillamente in serra o in un “grow box” indoor, con il minimo sforzo.

Mentre semi normali di cannabis, infatti, richiedono l’intervento manuale per modificare le condizioni di luce, umidità e di concimazione del terreno per permettere alla pianta di passare dalla fase vegetativa a quella di fioritura, i semi autofiorenti effettuano questo passaggio in piena autonomia.

Le tempistiche oscillano tra le 8 e le 10 settimane, permettendo in generale di triplicare la produzione nei mesi utili, da aprile a ottobre.

In natura la pianta di cannabis, in questo arco di tempo, infatti, garantisce un solo raccolto in quanto i tempi di fioritura sono più lunghi e la fase vegetativa può prolungarsi anche fino a primavera inoltrata.

Attraverso i semi auto-fiorenti, inoltre, è possibile non solo coltivare cannabis nelle serre, aumentando complessivamente la produttività della pianta, ma anche nelle aree urbane.

Coltivare cannabis in città con i semi autofiorenti

La pianta di cannabis in condizioni normali non si presta alla coltivazione in aree urbane: le dimensioni che può raggiungere, infatti, la rendono troppo ingombrante per zone e aree ristrette.

In condizioni normali una pianta di canapa può raggiungere un’altezza anche di 2 metri e mezzo e necessita di uno spazio di almeno un metro quadro per svilupparsi correttamente.

Grazie ai semi autofiorenti, invece, è possibile controllare questa crescita e selezionare varietà che necessitino di minor spazio. Vi sono varietà di canapa autofiorente che riesce a crescere anche di appena un metro e venti, non risultando diversa da una qualsiasi altra pianta ornamentale domestica.

La pratica di coltivare cannabis in aree urbane sta vedendo particolare diffusione in quelle zone, come California, Canada e altri stati dell’America Settentrionale in cui l’abolizione del tabù sulla cannabis è ormai totale.

In Europa, invece, il ricorso a semi di cannabis autofiorenti riguarda per lo più la coltivazione in serra. Una coltura, dunque, maggiormente verticalizzata per la produzione industriale e erboristica.

La pianta di cannabis: simbolo di libertà

Si tratta di un processo di reintegrazione sociale, quello della cannabis, che non sembra conoscere valide battute di arresto.

Dalle stilizzazioni delle foglie fino alle immagini di protagonisti eminenti delle lotte per l’emancipazione (non si può non far riferimento a Ernesto Che Guevara), la passione che circonda il mondo della cannabis ha portato allo sviluppo di espedienti capaci di adattare questa pianta anche a contesti che non le sono propri.

I semi di cannabis autofiorenti attestano proprio questo livello di celebrazione della pianta e, se da un lato permettono a tutti gli appassionati di soddisfare i propri desideri, dall’altro garantiscono la sopravvivenza di una delle specie vegetali più affascinanti.

Andando a selezionare geneticamente varietà adatte alle varie esigenze, produttive e ricreative che siano, infatti, allo stesso tempo si garantisce una buona diversificazione genetica della pianta. In questo modo il patrimonio genetico della cannabis può venir salvaguardato e la pianta sopravvivere ad oltre un secolo di proibizionismo.

Il segno di una passione che continua ad essere tuttora al centro dell’attenzione di privati cittadini, studiosi e industrie.

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