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Economia & Lavoro

Export in frenata in Friuli Venezia Giulia: -1,3% nel primo trimestre

In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, si osserva infine un lieve aumento dei soli flussi destinati al mercato extracomunitario (+0,6%)

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UDINE – Le vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre del 2020 (pari a 3,6 miliardi di euro) hanno subito una lieve flessione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-1,3%, ossia 45,5 milioni di euro in meno). Lo comunica l’Ires Fvg che ha rielaborato con il ricercatore Alessandro Russo i dati nazionali Istat. La diminuzione registrata a livello nazionale è stata più marcata (-1,9%), in quanto nei primi tre mesi del 2020 il calo tendenziale dell’export ha interessato oltre la metà delle regioni italiane. Anche nell’ambito del Nordest si registra un risultato maggiormente negativo (-2,5%); in particolare il Veneto fa segnare un calo pari a -3,2%. È comunque probabile che l’impatto negativo dell’emergenza sanitaria sul commercio estero sarà ancora maggiore nel secondo trimestre dell’anno. Nel primo trimestre 2020 si riscontra inoltre una notevole diminuzione delle importazioni regionali (-15,7%), che ha provocato un incremento dell’avanzo commerciale (pari a 1,8 miliardi di euro).

La cantieristica navale attenua il risultato negativo. Scendendo nel dettaglio dei settori si può osservare che la cantieristica navale, caratterizzata come è noto da una elevata variabilità del valore dell’export nel tempo, evidenzia un incremento di quasi 121 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2019 (+37,8%). Al netto di tale contributo positivo la flessione dell’export regionale sarebbe decisamente più pesante e si attesterebbe a -5%. Altri settori che mostrano una dinamica positiva sono: la produzione di computer e apparecchi elettronici (+14,2%), l’agroalimentare (+6,7%), la gomma plastica (+3,4%), le produzioni in legno (+10,7%) e la chimica (+22,5%). Al contrario le vendite estere della siderurgia (-9,3%), della meccanica strumentale (-15,1%) e del mobile (-13,8%), settori fondamentali per l’economia regionale, hanno subito delle rilevanti contrazioni.
A livello territoriale solo nelle province di Trieste (+20% grazie all’andamento delle vendite di navi e imbarcazioni) e Gorizia (+3,7%) si osservano dei risultati positivi; Udine e Pordenone fanno segnare delle diminuzioni prossime al 10% (rispettivamente -8,6% e -9,7).

Diminuiscono i flussi verso i Paesi Ue. In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, si osserva infine un lieve aumento dei soli flussi destinati al mercato extracomunitario (+0,6%), in particolare verso gli Stati Uniti (+17,2%, un andamento condizionato dal settore della cantieristica navale); degni di nota anche i risultati positivi ottenuti in Cina (+11,5%) e in Russia (+24,5%), grazie prevalentemente alle esportazioni del comparto della meccanica. All’opposto, tra i partner commerciali più importanti, la Germania (-12%), la Francia (-18,7%) e il Regno Unito (-20,1%) sono quelli che fanno registrare le diminuzioni di maggiore entità.

Nota metodologica. Le statistiche territoriali sull’export del primo trimestre di quest’anno sono state prodotte nel contesto dell’emergenza Covid-19. Mentre la rilevazione sugli scambi extra Ue non ha registrato criticità, quella relativa al commercio nell’ambito dell’Unione Europea ha registrato un calo delle dichiarazioni degli operatori economici pervenute nei mesi di febbraio e di marzo. Le azioni messe in atto dall’Istat hanno comunque permesso di elaborare e diffondere i dati territoriali del primo trimestre 2020, che potranno pertanto essere oggetto di revisione quando si renderanno disponibili tutte le dichiarazioni.

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