Cronaca & Attualità
Rapporto Almalaurea 2020: laurearsi a Udine può fare la differenza
Fra gli ambiti di studio spiccano il tasso di occupazione del 100% per i laureati in biotecnologie agrarie, informatica, ingegneria elettronica, ingegneria per l’ambiente e il territorio, matematica, scienze dell’economia
UDINE – Laurearsi all’Università di Udine conviene e può fare la differenza. È quanto emerge dall’ultima indagine annuale del consorzio interuniversitario Almalaurea, presentato durante una diretta streaming dal Ministero dell’Università e Ricerca. Dalla XXII Indagine AlmaLaurea 2019 su Profilo Occupazionale dei laureati si evince che a un anno dalla laurea il tasso di occupazione (comprende, seguendo la definizione Istat, anche quanti sono in formazione retribuita) dei laureati di tutti i livelli all’Ateneo friulano è del 59,8%, a fronte del 53,5% della media nazionale. Il dato sulla disoccupazione, che a livello nazionale a uno, tre e cinque anni dalla laurea è rispettivamente 15,2%, 8,2% e 6,3%, per i laureati dell’Università di Udine diventa quasi la metà del valore nazionale: 9,2% a un anno, 3,5% a tre e 2,8% a cinque anni dal conseguimento del titolo.
I NUMERI DELL’INDAGINE – Il XXII Rapporto ha riguardato quasi 650 mila laureati di primo e secondo livello di 76 università aderenti al consorzio; 3.625 sono i laureati dell’Ateneo friulano intervistati. Per quanto riguarda le lauree magistrali biennali conseguite all’Università di Udine, a un anno dalla laurea l’85,1% dei laureati è occupato (contro un valore nazionale del 74,8%) mentre il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari all’8,1% (in Italia il 14,6%). Quasi 26 occupati su cento possono contare su un contratto a tempo indeterminato (valore al di sotto della media nazionale del 28,4%), il 19,1% ha un contratto formativo (il 17,9% a livello nazionale) e il 35,4% ha forme di lavoro diverse con contratto a tempo determinato o altre tipologie non standard (il 32,7% a livello nazionale), l’8,6% lavora autonomamente (l’8% a livello nazionale) o altro ancora. La retribuzione media è di 1.280 euro mensili netti (rispetto un valore in Italia di 1.245 euro). Il 58,7% ritiene la laurea magistrale conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo (a livello nazionale il 54,3%).
TASSO DI OCCUPAZIONE AL 100% – Fra gli ambiti di studio spiccano il tasso di occupazione del 100% per i laureati in biotecnologie agrarie, informatica, ingegneria elettronica, ingegneria per l’ambiente e il territorio, matematica, scienze dell’economia, pur segnalando il numero limitato di intervistati in alcuni casi. Tra le classi di laurea maggiormente remunerate troviamo informatica (1.547 euro netti al mese ad un anno dalla laurea), ingegneria elettronica (1.514 euro), ingegneria gestionale (1.501 euro), ingegneria meccanica (1.448 euro), scienze dell’economia (1.426), scienze zootecniche e tecnologie animali scienze e tecnologie agrarie (1.411 euro). Le performance occupazionali migliorano con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo magistrale. A 5 anni dalla laurea, il 92,8% dei laureati magistrali biennali dell’Università di Udine che hanno partecipato all’indagine è occupato, contro un valore medio nazionale dell’86,5%. Il tasso di disoccupazione è pari al 2,7%, meno della metà del valore medio nazionale del 6,6%. Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono quasi il 63% (57,7% la media in Italia), mentre svolgono un lavoro autonomo il 15,3% (14,1% la media nazionale) e il 15,1 ha un contratto a tempo determinano o di altre tipologie non standard (19% a livello nazionale). Le retribuzioni arrivano a 1.534 euro mensili netti, mentre il dato medio italiano si attesta a 1.495 euro, e quasi 59 laureati su cento ritengono la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che stanno svolgendo (allineato con il dato nazionale).
Dove vanno a lavorare i laureati magistrali di Udine? L’80,2% è inserito nel settore privato, il 17,6% nel pubblico. La restante quota, 2,2%, lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 62,4%, mentre l’industria accoglie il 33,9% degli occupati. Significativa la quota di chi lavora nel settore primario. A distanza di 5 anni dal conseguimento del titolo, sono ben 12 le classi di laurea che garantiscono una occupazione del 100%: ingegneria elettronica; ingegneria meccanica; ingegneria chimica; informatica; matematica; scienze dell’economia; scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio; scienze zootecniche e tecnologie animali; filologia, letterature e storia dell’antichità; storia dell’arte; archeologia; scienze filosofiche. I più pagati sono gli ingegneri elettronici (2.126 euro netti al mese), gestionali (1.879 euro) e meccanici (1.864 euro). Seguono i laureati magistrali in ingegneria per l’ambiente e il territorio (1.813 euro), informatica (1.792 euro), ingegneria chimica e biotecnologie agrarie (1.626 euro), scienze economico-aziendali (1.615 euro). Va inoltre ricordato che oltre l’88% degli studenti risulta soddisfatto della propria esperienza universitaria e lusinghieri sono i dati relativi alla qualità dei servizi offerti, al rapporto con i docenti e al carico di studio.
I COMMENTI – Roberto Pinton, magnifico Rettore dell’Università di Udine, commenta: “Le competenze offerte dall’Università di Udine ai propri studenti sono molto apprezzate e i risultati del rapporto lo confermano. L’Ateneo di Udine rivolge grande attenzione al tema dell’occupazione dei propri laureati, tant’è che ha voluto attivarsi prontamente in questo difficile periodo per realizzare un evento di placement digitale, il Digital Job Breakfast, tenutosi lo scorso 30 maggio nell’ambito Progetto Condiviso con la Fondazione Friuli”. L’evento ha permesso di programmare più di 1.000 colloqui di lavoro per i laureandi e laureati. Marco Sartor, delegato al placement dell’Università di Udine, ricorda che “l’Ateneo udinese da anni propone iniziative quali i career tour, i mercoledì del placement, la Fiera del Lavoro FVG, il job breakfast per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.
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