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Eventi & Cultura

Udine Vola 2020: è il momento di Marco Masini

Intervista al cantautore fiorentino in attesa del concerto di sabato 29 agosto nel quale ripercorrerà i suoi primi trent’anni di carriera

Massi Boscarol

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foto: Marco Masini

UDINE – Al parco del Castello sabato 29 agosto alle ore 21.30 sale uno dei rappresentanti più amati dell’ultima grande stagione della canzone italiana: Marco Masini. Ci vorrebbe il mare, Bella stronza, Disperato, T’innamorerai, Perchè lo fa, solo per citare alcuni dei suoi cavalli di battaglia, saranno protagonisti in un intimo recital pianoforte e voce a ripercorrere trent’anni di carriera che lo ha visto ad inizio anno ancora protagonista in quel di Sanremo. E’ sembrato doveroso scambiare quattro chiacchiere con lui in attesa dell’evento.

«La musica è cambiata come è cambiata la vita e quindi è normale che ci sia stata una naturale evoluzione di adeguamento a quelli che sono altri principi morali, sociali, valoriali; in fondo la musica, e la mia musica cerca di far questo, racconta quello che sta succedendo; solo che quello che sta succedendo oggi non è quello che succedeva ieri e di conseguenza deve cambiare anche l’espressione e la narrazione sia a livello di metrica che a livello di argomenti.»

Per i più giovani mi piace ricordare MM come colui il quale nei primi Anni Novanta aveva “rovinato” un’intera generazione di fanciulle con lacrimoni e scritte sui diari annesse e connesse. «No» sorride «non credo di aver rovinato né di aver aiutato: io credo di aver interpretato quello che sentivano loro, ovviamente poi quando c’è un’identificazione così forte poi ci si commuove. Io stesso se vedo un film nel quale mi riconosco nel personaggio mi commuovo!»

«Del resto ogni canzone è figlia del tempo: tutto il vissuto è figlio del tempo e non si può far paragone quello che hai vissuto ieri con quello che vivi oggi.»

In uno dei suoi pezzi più famosi sentenziava “siamo tutti conformisti travestiti da ribelli”, una frase a mio avviso da tatuarsi sull’avambraccio, per chi è appassionato di tale pratica. Lo vediamo ogni giorno in tv o sui social: e più siamo ribelli e più siamo conformisti: per questo non possiamo certo dire che il Nostro non ci avessi avvisato catturando questo spirito come nessun altro e trasferendolo in canzone. Questo, significa essere artisti. «Credo che essere artisti sia raccontare quello che si pensa in quell’esatto momento, se poi si viene capiti subito – bene, altrimenti se siamo o meno precursori lo deciderà il tempo; in quel momento esprimiamo quello che siamo. Essere ancora qui a distanza di trent’anni non può che riempirmi di gioia. »

Per ulteriori info e biglietti: Masini al Castello di Udine

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