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Cinema di Famiglia: nuovi appuntamenti con Tarcisio Baldassi e Riedo Feruglio

Redazione Online

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FRIULI – Nuovi appuntamenti per Cinema di Famiglia, il festival itinerante, organizzato dalla cooperativa Belka Media, grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il patrocinio dell’Ente Friuli nel Mondo e in collaborazione con la casa di produzione Raja Films. Dopo il grande successo delle prime tre tappe a Moruzzo, Rive d’Arcano e Tavagnacco, la rassegna – nata da un’idea di Massimo Garlatti-Costa, con la direzione artistica di Elisabetta Ursella – dà appuntamento alla sala parrocchiale di Qualso (Reana del Rojale) venerdì 2 ottobre alle 21, con le proiezioni delle pellicole di Riedo Feruglio. Il giorno seguente la carovana di “Cinema di Famiglia” si sposterà, sempre alle 21, nella sala della Casa della Gioventù di Santo Stefano (Buja), dove saranno proiettati i “filmini” di Tarcisio Baldassi, nato e vissuto proprio a Buja. 

REANA DEL ROJALE A Qualso, il 2 ottobre alle 21, la serata inizierà con il quarto episodio del documentario “Ho VIsto Un Re”, che racconta i due anni di permanenza del Re Vittorio Emanuele III nel Friuli della Grande Guerra. La serata proseguirà con un filmato sulle Gite del dopolavoro di Adegliacco tra il ’50 e il ’60: volti di persone che a Pasquetta o nella giornata del I Maggio in sella alla loro bicicletta, accompagnati da musicisti, giungevano nei paesi del Friuli dove improvvisavano merende con canti e balli, nei prati, piazze e strade. Matrimoni, racconterà invece il cambiamento della celebrazione tra il 1950 e il 1970. Campeggio ci accompagnerà nella Carnia e nella vicina Austria seguendo gruppi di giovani alla scoperta della natura in estate. In chiusura sarà proiettata la pellicola La Mia Famiglia di Riedo Feruglio: autodidatta appassionato tanto della cinepresa quanto del suo paese, Feletto Umberto, e della sua gente, che ha immortalato negli anni documentandone la vita e i cambiamenti. Feruglio sarà premiato nella serata di Reana con una targa alla carriera che verrà consegnato alla nipote Wanda Feruglio. «Riedo aveva una grande sensibilità, una notevole tecnica cinematografica ed era mosso da un infinito amore per la sua gente», ha spiegato il regista Massimo Garlatti-Costa, che da sempre sostiene come nelle bobine recuperate e girate da videoamatori, dal dopoguerra ad oggi, si possano trovare delle vere e proprie gemme, come appunto quelle di Riedo Feruglio.

BUJA – A Santo Stefano di Buja il 3 ottobre sempre alle 21, sarà possibile ammirare Acqua e Uomini, Sagre di Primevere, Venezia e Vacanze in Laguna, alcune delle pellicole che raccontano il Friuli a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, realizzate da un film maker ante litteram, Tarcisio Baldassi. Classe 1899, come tanti friulani dovette emigrare da adolescente per lavorare in Austria, Romania e Francia. Nel 1927 inizià l’attività fotografica che lo porterà a immortalare il Friuli con grandissima sensibilità e maestria. L’attività fotografica di Baldassi è stata portata avanti dai figli Antonia, Daria e da Alvio che segue le orme del padre e che testimonia con la propria maestria e conoscenza il cambio culturale e storico del Friuli della fine del Novecento e l’inizio del nuovo secolo. Tarcisio Baldassi non fu solo fotografo ma si cimentò anche nell’immagine in movimento, fu pioniere delle pellicole in formato ridotto e iniziò, affiancato dal figlio Alvio, con una cinepresa acquistata a Vienna. Tra il 1956 e l’inizio degli anni ’60 Tarcisio Baldassi realizzò una serie di cortometraggi e di documentari che sono stati riportati alla luce quest’anno proprio per l’edizione 2020 del festival “Cinema di Famiglia”. Baldassi filmava con un occhio incredibilmente moderno e sintetico, capace di fissare sulla pellicola la realtà che osservava. Il regista Massimo Garlatti-Costa, organizzatore del Festival, si dice stupito e emozionato nel vedere le capacità filmiche e di narrazione, «Tarcisio riusciva a plasmare la realtà di fronte a lui, in pochi minuti raccontava una storia che si muoveva tra il film documentario e la fiction, sintetico e essenziale e con una grande sensibilità dell’immagine». Il Festival ha voluto riconoscere una targa all’attività della famiglia Baldassi, per quanto Tarcisio e Alvio hanno saputo raccontare con le loro fotografie e con i filmati.

ULTIMO APPUNTAMENTO – L’ultimo appuntamento dell’edizione del 2020 sarà nella sala parrocchiale a Basaldella di Campoformido, domenica 25 ottobre, alle 17. Le serate saranno accompagnate da Gianluigi Patruno che ha seguito il progetto fin dalla sua nascita come copywriter. L’entrata agli spettacoli sarà libera, fino al raggiungimento della capienza massima dei posti, nel rispetto delle norme per il contenimento del Covid-19 e delle disposizioni di sicurezza. In caso di maltempo le proiezioni all’aperto saranno rinviate a nuova data. Per ulteriori informazioni si consiglia di seguire la pagina Facebook del Festival o di chiamare il numero 3516658545.

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