Cronaca & Attualità
Nuovi posti letto per pazienti non-Covid per la medicina del Policlinico Città di Udine
UDINE – Venti posti letto di Medicina in più per pazienti non Covid: in questo modo, riorganizzando la propria attività complessiva, il Policlinico Città di Udine sta collaborando con l’Azienda Sanitaria Universitaria del Friuli Centrale per far fronte alla “seconda ondata” della pandemia. Mentre le strutture ospedaliere stanno organizzando spazi, letti e personale dedicati ai pazienti positivi al virus, il Policlinico Città di Udine accoglierà fino a 43 pazienti affetti da altre patologie internistiche. Infatti il Reparto di Medicina Interna è stato recentemente riorganizzato anche per recepire adeguatamente questo fabbisogno di salute espresso dal territorio.
Il nuovo responsabile è il dottor Federico Silvestri, specialista in Endocrinologia ed in Ematologia, fino allo scorso anno Direttore del Dipartimento Medico a Latisana – Palmanova, una carriera sviluppata in regione e consolidata da esperienze negli Stati Uniti ed a Londra.
Una conoscenza molto approfondita del contesto epidemiologico del Friuli e più di 40 anni di esperienze in corsia maturate presso le Medicine di Latisana e Palmanova e presso l’Ematologia di Udine, gli consentono oggi, di fronte ai grandi cambiamenti della medicina ed alle riforme sanitarie susseguitesi nel tempo, di poter condurre il Reparto verso funzioni ed assetti molto rinnovati, dove è vitale saper collaborare sempre meglio con i vari interlocutori (Ospedale/Università, Medici del territorio, Rete sociosanitaria) che intervengono nella cura di pazienti sempre più longevi, e quindi più bisognosi di cure multidisciplinari ed integrate.
L’obiettivo? Far sì che il Policlinico Città di Udine continui ad essere radicato nel territorio e pronto a rispondere, velocemente e bene, ai bisogni di salute, vecchi e nuovi, espressi da un contesto in costante evoluzione. Il Reparto di Medicina Interna, a questo proposito, potenzierà anche l’attività ambulatoriale, in modo da prendersi carico dei pazienti indirizzati dal loro Medico di Famiglia fin dalla prima visita, e da assicurare la continuità assistenziale anche prima e dopo l’eventuale ricovero.
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