Cronaca & Attualità
Covid, M5S: “Finalmente Fedriga si è reso conto della situazione”
Per i pentastellati stop aizzare le folle e sbraitare contro il Governo
FVG – “Abbiamo visto un presidente diverso: sembra quasi che si sia reso conto oggi che doveva cambiare atteggiamento e spiegare la situazione che lui conosceva bene, tanto da imporre misure più restrittive che poi ha ritirato”. Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle dopo la conferenza stampa del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e dell’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, sui dati settimanali del contagio da Covid-19 in Friuli Venezia Giulia.
“Al presidente vogliamo ribadire la nostra disponibilità a collaborare – continua la nota degli esponenti pentastellati – ricordandogli però che da tempo lo sollecitiamo a porre maggiore attenzione su alcune situazioni critiche, evitando di aizzare le folle e di sbraitare contro il Governo. Le misure prese dall’Esecutivo nazionale hanno sempre avuto l’obiettivo di garantire la salute dei cittadini e ridurre la curva epidemica. Molto spesso abbiamo sottolineato come partecipare a manifestazioni di piazza non sia un buon segnale da dare alla popolazione”.
“Oggi abbiamo visto Fedriga seriamente preoccupato per i numeri in crescita nella nostra regione – aggiungono i consiglieri -. Da almeno un mese chiediamo misure mirate più restrittive, per tutta risposta abbiamo sentito dipingere una situazione tranquilla in Fvg e oggi sentiamo dare degli irresponsabili a quei cittadini che di fatto hanno seguito le sue parole e le indicazioni di quei sindaci che incitavano alla disobbedienza. Non ci sembra corretto nei confronti di chi, compresi i nostri imprenditori, sta patendo le conseguenze di certi atteggiamenti, quelli sì irresponsabili”.
“Se l’aumento dei casi non è maggiormente esponenziale anche qui da noi – concludono i portavoce del M5S – è grazie alle scelte responsabili del Governo e al comportamento della maggior parte dei cittadini, nonché degli operatori sanitari, certamente non degli amministratori scesi in piazza per contestare quelle decisioni, oltretutto creando assembramenti, salvo riconoscere alla fine la necessità di imporre maggiori restrizioni”.
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