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Tamponi di massa in Carnia: si valuta l’allargamento dell’iniziativa

La vera novità messa in campo a Paularo è l’utilizzo del test salivare accanto a quello rapido

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PAULARO – “Al termine di queste giornate di screening nei Comuni ad alta densità di contagio individuati nell’ordinanza regionale incroceremo i dati degli esiti dei test rapidi con quelli generali sulla diffusione del coronavirus in Friuli Venezia Giulia e decideremo se sia il caso di procedere con la stessa operazione anche in altri comuni della regione”. Lo ha affermato il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi nel corso della seconda giornata di analisi massiva in corso di svolgimento a Paularo. Nella sede della ex caserma Maronese, luogo dove la squadra locale della Protezione civile ha allestito il drive in al quale giungono i cittadini per sottoporsi al test rapido, stanno proseguendo le operazioni che hanno preso il via ieri e si concluderanno mercoledì, giornata in cui saranno chiamati a testarsi quanti vivono nelle frazioni di Chiaulis, Misincinis e Ravinis.

Soddisfazione per l’organizzazione logistica e per l’esito dello screening è stata espressa dal vicegovernatore che oggi ha assistito insieme al primo cittadino e al direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria di Udine all’effettuazione dei test. “Un ringraziamento va al sindaco Daniele Di Gleria e all’intera amministrazione comunale – ha detto Riccardi – per la disponibilità e il supporto fornito nell’allestimento del drive in. Nei giorni scorsi abbiamo collaudato la macchina che oggi a Paularo è entrata a pieno regime, dal momento che questo è il Comune più grande tra tutti quelli in cui la Regione ha deciso di compiere gli accertamenti di massa”.
Suo fronte della partecipazione e dell’esito delle analisi, Riccardi ha evidenziato che “si sta registrando una buona affluenza di popolazione e un interessante valore sulle persone analizzate: tra coloro che ieri si sono sottoposti al test e quelli giunti al drive in fino alle 13 di oggi, tutti hanno avuto esito negativo. Unendo questo valore a quelli emersi in
circostanze analoghe negli altri comuni individuati dall’ordinanza regionale, emerge che in queste località il dato
del contagio è in forte controtendenza. Per il momento è ancora prematuro dire se continueremo lungo la strada intrapresa adottando la stessa tipologia di screening anche in altri comuni. Prima di prendere questa decisione, continueremo a monitorare il livello dei contagi giornalieri in Friuli Venezia Giulia per vedere se esistono altre località in cui vi siano elevati numeri di positivi. Le operazioni massive di questi giorni richiedono infatti un impegno significativo di personale sanitario in un momento in cui c’è un grande bisogno di loro all’interno delle strutture ospedaliere”.

La vera novità messa in campo a Paularo è l’utilizzo del test salivare accanto a quello rapido. “La sperimentazione – ha detto il vicegovernatore – sta dando risultati molto positivi. Una volta che la metodologia sarà validata, potrebbe essere rivoluzionaria in quanto per il prelievo del materiale organico da analizzare non è richiesto il coinvolgimento di professionisti sanitari. Se poi riuscissimo ad avere a disposizione un test rapido salivare allora avremmo raggiunto il massimo perché ai benefici si aggiungerebbe anche quello di un accorciamento dei tempi per ottenere una risposta sulla positività o meno del test. Questa è un’ipotesi percorribile e siamo fiduciosi”.

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