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Pfizer taglia le forniture di vaccini: la Regione costretta a rallentare

Da martedì 19 gennaio proseguirà il piano di vaccinazione solo per coloro che hanno in programma la somministrazione della seconda dose

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FVG – “Ho chiesto al commissario Arcuri che il taglio sulla fornitura dei vaccini sia riequilibrato a livello nazionale, senza creare delle evidenti disparità che colpiscono in maniera significativa il Friuli Venezia Giulia”. Lo ha detto a Trieste il governatore Massimiliano Fedriga nel commentare l’annuncio del mancato arrivo del 54 per cento di dosi settimanali di vaccino Pfizer rispetto alla quantità prevista. Come ha spiegato lo stesso Fedriga, si è trattato di una riduzione effettuata in base a una comodità organizzativa dell’azienda e non su quelle che sono le effettive necessità delle Regioni. “Prova ne sia – ha detto il governatore –  che, ad esempio, all’interno del nostro territorio la distribuzione di Pfizer ha ridotto le dosi su Trieste parificandole a quelle per un bacino di popolazione minore come la zona di Tolmezzo”. “Di norma però – ha sottolineato Fedriga – quando tra fornitore e cliente intervengono dei problemi di questo tipo le criticità non vengono comunicate all’ultimo momento, ma dovrebbe esserci un’informazione tempestiva che consenta una riorganizzazione del servizio”. Come ha rimarcato il governatore “a questo punto per le prossime forniture servono garanzie formali per programmare puntualmente l’agenda delle vaccinazioni, che comprende anche i richiami, per i quali abbiamo accantonato prudenzialmente una riserva”.

“Da martedì 19 gennaio proseguirà il piano di vaccinazione solo per coloro che hanno in programma la somministrazione della seconda dose, mentre verranno posticipate le vaccinazioni di coloro che si sottopongono per la prima volta fino a che non vi sarà garanzia sui flussi di consegna dei vaccini”. Lo rende noto il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi.  “Il 18 gennaio – spiega Riccardi – la vaccinazione prosegue come da programma, mentre coloro che sono in agenda per la prima somministrazione da martedì, circa tremila persone appartenenti alle categorie delle prime priorità, verranno ricontattati per stabilire una nuova data non appena ci sarà chiaro il quadro da Roma. Le agende saranno riaperte per le nuove richieste da febbraio”.
Nel frattempo si susseguono le riunioni della cabina di regia per organizzare la seconda fase. “Stiamo lavorando anche per la vaccinazione di ultraottantenni e persone con disabilità, che – ribadisce Riccardi – riteniamo categorie prioritarie: le linee con le Direzioni sanitarie sono tracciate, ma è chiaro che ora ogni ipotesi di lavoro è condizionata dai flussi di consegna del vaccino, non solo per quanto riguarda la nuova fase ma anche per la chiusura della prima”.

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