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Fondi per le piscine rimaste chiuse: 200 mila euro dalla Regione Fvg

Emendamento proposto dal capogruppo di Progetto Fvg per una Regione Speciale/Ar, Mauro Di Bert,

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UDINE – Fondi per gli impianti natatori della regione, chiusi dall’emergenza Covid. La previsione di uno stanziamento di 200 mila euro è contenuta – si legge in una nota – in un emendamento proposto dal capogruppo di Progetto Fvg per una Regione Speciale/Ar, Mauro Di Bert, al disegno di legge 122, contenente misure di sostegno e per la ripartenza dei settori cultura e sport, in discussione lunedì in Consiglio regionale, con relatore di maggioranza lo stesso Di Bert. “La situazione nella quale si trovano molte delle realtà che hanno in gestione impianti natatori, strutture che per le loro caratteristiche hanno costi di gestione elevati rispetto ad altri impianti sportivi, è particolarmente grave – spiega il capogruppo – : la chiusura imposta per l’emergenza Covid non ha fermato le spese energetiche per la necessità di preservare gli impianti tecnologici e la mancanza di entrate legate all’interruzione di corsi e abbonamenti, aggravano una situazione economica già particolarmente complicata, alla quale aggiungere lo status del personale che nell’ultimo anno ha visto scomparire quella che era una fonte di reddito per mantenere sè stessi e le proprie famiglie”.

Dell’allarme lanciato dai gestori delle piscine Di Bert si era già occupato durante i lavori della Finanziaria regionale – ricorda la nota di Progetto Fvg – quando aveva presentato un ordine del giorno che impegnava la giunta a pensare a degli aiuti. La proposta di legge che punta a sostenere proprio il comparto sportivo regionale, ha presentato l’occasione per depositare un emendamento con la previsione di un sostegno economico ai gestori delle piscine, documento che ha visto la condivisione degli altri capigruppo di maggioranza, che hanno aggiunto la loro firma all’emendamento.

“Le piscine – aggiunge Di Bert – non vanno intese semplicemente come un luogo dove si nuota, ma come veri e propri luoghi di aggregazione sociale, per anziani, adulti e giovani, che possono frequentare tali impianti per motivi ludici, sportivi e, molto importante, anche per fini medici e terapeutici. Ritengo sia necessario, come accaduto per altre categorie di operatori, procedere con la predisposizione di un contributo straordinario a ristoro dei danni economici subiti con l’emergenza sanitaria ancora in corso e la conseguente chiusura degli impianti”.

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