Cronaca & Attualità
Ristrutturazione dello stadio Friuli: il tribunale dà ragione al Comune
Il sindaco: “Respinta l’assurda pretesa di risarcimento dei costi sostenuti per dei lavori di ristrutturazione effettuati su iniziativa della società”
UDINE – Il tribunale di Udine, sulla base di quanto fatto emergere dal consulente tecnico d’ufficio, ha rigettato la richiesta dell’Udinese Calcio di condannare il Comune di Udine al pagamento integrale, per inadempimento contrattuale, dei costi, pari a 203mila euro, sostenuti dalla società per l’ottenimento del certificato di prevenzione incendi relativo alla sala conferenze-auditorium sita all’interno della tribuna ovest dello Stato Friuli.
Secondo il giudice monocratico infatti, non è emerso alcun inadempimento imputabile al Comune di Udine perché i lavori oggetto del contendere non solo sono andati a modificare lo stato di fatto, rispetto al quale il contratto faceva riferimento, ma si configurano come lavori di ristrutturazione frutto di un’iniziativa autonoma della Società.
L’impegno del Comune, quindi, di sostenere – anche dopo la stipula del contratto, ma sempre nell’ambito dello stato di fatto – le spese tese all’ottenimento del Certificato di prevenzione incendi e dell’agibilità della Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, nei limiti delle somme disponibili nel quadro economico dell’opera in corso di completamento, è stato inteso da giudice come mantenuto.
“Ancora una volta – ha commentato il sindaco Pietro Fontanini – il tribunale di Udine ha riconosciuto la correttezza del comportamento dell’amministrazione nei suoi rapporti con l’Udinese Calcio. In questo caso si è trattato di respingere l’assurda pretesa di risarcimento dei costi sostenuti per dei lavori di ristrutturazione effettuati su iniziativa della società, e quindi non riconducibili al contratto”. “Esprimo soddisfazione – ha aggiunto l’assessore ai contenziosi Silvana Olivotto – per questa sentenza e ringrazio l’avvocatura del Comune per il lavoro svolto e per avere ancora una volta dimostrato l’infondatezza di certe pretese”. Il tribunale ha quindi rigettato la richiesta della Società e stabilito che questa dovrà farsi carico delle spese legali e dei costi relativi alla consulenza tecnica.
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