Cronaca & Attualità
Progetto archeologico nel Libano settentrionale: rinvenuti antichi insediamenti
I rinvenimenti a Fia, Kafr Aqqa, Kafr Qahel e Ras Masqa confermano l’estrema ricchezza dell’area di Koura in epoca tardo antica-bizantina
UDINE – Si è conclusa a metà dicembre 2020 la quarta campagna del Progetto Archeologico Libano Settentrionale. Nonostante i limiti d’azione imposti dalla pandemia, i risultati sono stati notevoli: la campagna di ricognizione, mirata ad alcuni villaggi dell’area del Distretto di Koura, ha portato al ritrovamento di due insediamenti antichi nel villaggio di Fia, con importanti attestazioni risalenti al Bronzo Antico e all’epoca classica. Ulteriori evidenze di occupazioni antiche, databili per lo più al periodo tardo antico / bizantino sono state rinvenute nei siti di Kafr Aqqa, Kafr Qahel e Ras Masqa. La campagna è stata condotta dalla missione congiunta italo libanese diretta da Marco Iamoni, del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine, e May Haider, dell’Università Libanese – Third Branch Tripoli, con la Direzione delle Antichità del Libano e la partecipazione dell’Institut Francais du Proche Orient (Ifpo) di Beirut. Gran parte dei lavori si sono poi concentrati sul recupero di informazioni cartografiche relative all’area di studio, conservate a Beirut presso l’Ifpo.
«I risultati della campagna di ricognizione – spiega Marco Iamoni – rafforzano quanto già emerso dalle precedenti campagne e dai dati storici in nostro possesso, ossia che l’area di Koura fosse fiorente in epoca tardo antica / bizantina. I rinvenimenti mostrano l’estrema ricchezza del paesaggio antico dell’area, caratterizzato da un denso insediamento umano presente in maniera stabile fin dal III millennio a.C., con importanti attestazioni sia in epoca preclassica sia classica/tardo antica». Col permesso della Direzione delle Antichità Libanesi e il supporto economico dei principali sostenitori del progetto (l’Università di Udine e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), «la missione – dice Iamoni – prevede di continuare le indagini nel 2021, con una nuova campagna di ricognizione intensiva ed estensiva della regione.
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