Cronaca & Attualità
Effetto Covid: 2.300 decessi in più in Friuli Venezia Giulia nel 2020
L’incremento più alto in provincia di Pordenone
FVG – I dati diffusi dall’Istat, sebbene siano ancora provvisori, permettono di osservare gli effetti della pandemia di Covid-19 sulla mortalità a livello nazionale e locale. Nella nostra regione nel 2020 si sono registrati 16.617 decessi, 2.299 in più rispetto all’anno scorso (+16,1%) e 2.177 in più rispetto alla media del periodo 2015-2019 (+15,1%). Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo. Gli incrementi maggiori rispetto all’anno precedente si osservano in corrispondenza della prima ondata della pandemia (a marzo +25,4% e ad aprile +27,8%) e soprattutto nella parte finale dell’anno (novembre ha fatto registrate una variazione pari a +61,6%, dicembre +68,3%). Si può infatti ricordare che, secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile, le morti attribuite ufficialmente al Covid-19 in Friuli Venezia Giulia sono state 1.642 tra marzo e dicembre 2020, di cui oltre il 75% registrate negli ultimi due mesi dell’anno (1.245 su 1.642). Nei primi tre mesi del 2021, inoltre, i decessi legati alla pandemia nella nostra regione sono stati quasi equivalenti a quelli registrati nell’intero 2020 (il dato complessivo, aggiornato al 26 marzo, è infatti pari a 3.227).
In provincia di Pordenone l’incremento maggiore. A livello territoriale l’incremento maggiore di decessi nel 2020, in termini percentuali, si è registrato in provincia di Pordenone (+22,1 rispetto al 2019), seguita da Udine (+15,5%), Trieste (+14%) e Gorizia (+11,3%). Per quanto riguarda i principali comuni, Trieste e Pordenone presentano le variazioni di maggiore entità (rispettivamente +16,3% e +16,7%). L’aumento osservato è stato in proporzione maggiore per la componente maschile (+17,4%) rispetto a quella femminile (+14,8%).
Il contesto nazionale. In Italia la variazione dei decessi nell’ultimo anno è stata complessivamente pari a +17,6%; il numero di morti si è attestato a 746.146, il più elevato dal secondo dopoguerra. Le regioni del Nord sono state più pesantemente colpite dall’emergenza sanitaria e presentano gli incrementi maggiori. Ai primi posti si trovano infatti: Lombardia +36,3%, Valle d D’Aosta +32,8%, Trentino-Alto Adige +26,8%, Piemonte +24,3%. Il Friuli Venezia Giulia è l’unica tra le regioni del Nord a mostrare un incremento inferiore alla media nazionale. All’ultimo posto si trovano la Calabria e la Basilicata con valori inferiori al 6%.
Prosegue il calo demografico. Si può infine evidenziare che la popolazione regionale continua a diminuire, proseguendo una dinamica negativa iniziata ormai alcuni anni fa: da 1.206.216 residenti registrati alla data del 1° gennaio a 1.198.753 alla fine di dicembre (quasi 7.500 unità in meno). La provincia di Trieste fa registrare la flessione maggiore in termini relativi (-0,9%, pari a quasi 2.000 residenti in meno) e la popolazione del capoluogo giuliano scende per la prima volta sotto le 200.000 unità. Si rileva inoltre un ulteriore lieve decremento delle nascite tra i residenti: da 7.495 nel 2019 a 7.437 nel 2020 (-0,8%). In questo caso la tendenza negativa dura ormai da quasi 15 anni; nel 2007, infatti, i nati in Friuli Venezia Giulia erano stati oltre 10.500, mentre in seguito si è verificato un progressivo e ininterrotto calo. Tra i comuni di maggiori dimensioni si distingue infine Monfalcone, con un incremento delle nascite tra i residenti che nell’ultimo anno ha superato il 20% (+52 unità).
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