Cronaca & Attualità
Decreto sostegni, Zilli: “Auspichiamo sia solo un anticipo”
FVG – “Auspichiamo che la cifra messa a disposizione a copertura di quanto previsto dal Decreto sostegni al vaglio di Camera e Senato sia solo un anticipo e non lo stanziamento definitivo, altrimenti c’è il rischio concreto che servizi essenziali garantiti dalle Regioni debbano essere rivisti”. Lo ha detto l’assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia Barbara Zilli intervenendo ai lavori delle commissioni congiunte 5^ e 6^ di palazzo Madama a nome delle Regioni a Statuto speciale, seduta durante la quale gli esponenti di autonomie locali, Comuni, Province e parti sociali hanno preso in esame l’articolato del Ddl 2144.
In particolare l’esponente dell’Esecutivo ha voluto porre in risalto quanto previsto all’articolo 24 del disegno di legge, la cui formulazione penalizzerebbe in modo consistente le Regioni. “In questo passaggio del Ddl – ha detto Zilli intervenendo in via telematica ai lavori della commissione – si fa riferimento a una dotazione di risorse pari a 260 milioni di euro con i quali sostenere i mancati introiti delle Autonomie locali causati dalla pandemia. La richiesta che invece le Regioni rivolgono al Governo è che la cifra presente nel fondo rappresenti solo un acconto e non lo stanziamento definitivo; se così non fosse ciò significherebbe che le Regioni non solo dovranno fare i conti con minori entrate da parte dello Stato su spese già sostenute ma anche rimetterci di tasca propria per garantire la stabilità del sistema”.
“Quelle che noi chiediamo – ha proseguito Zilli – sono quindi delle garanzie finanziarie che non vadano a gravare sui bilanci del 2021 delle Regioni nelle voci riguardanti i gettiti da compartecipazioni su contributi erariali e su altre entrate tributare perché quei fondi statali servono anche per garantire ai cittadini servizi essenziali. In particolare in Friuli Venezia Giulia quelle poste vengono utilizzate per la copertura di alcuni costi della Sanità, settore che la nostra regione si paga totalmente. Lo Stato – ha concluso Zilli – non dovrà fermarsi al plafond del Ddl di 260 milioni come cifra definitiva a copertura del provvedimento, ma prevedere ulteriori stanziamenti, altrimenti verrebbero messi a serio rischio alcuni servizi essenziali, quali ad esempio la sanità, che viene finanziata direttamente dalle Regioni a statuto speciale”
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