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Friulano in Rai: Zanin e Roberti scrivono a Draghi

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Foto Petrussi

FVG – Potenziamento dell’offerta televisiva e radiofonica Rai in lingua friulana, rafforzamento della sede di Udine quale centro di produzione, investimenti in campo tecnologico, visibilità dei programmi anche sul web e nei social media. Sono queste le principali richieste contenute in una lettera indirizzata al premier Mario Draghi da Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio Regionale, e Pierpaolo Roberti, assessore alle Autonomie locali e alle lingue minoritarie. La missiva, che sancisce la piena identità di vedute tra Giunta e Consiglio, prende di petto la questione del rinnovo della convenzione sui programmi in lingua friulana, un patto che scade il prossimo 29 aprile e viene aggiornato periodicamente dal competente dipartimento di Palazzo Chigi con Rai Com spa.

Per questo la lettera è stata inviata anche al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione, Giuseppe Moles, e al direttore della struttura commerciale della Rai, Pietro Grignani, chiamati a firmare l’accordo. Roberti e Zanin chiedono innanzitutto a Draghi che la prossima convenzione riguardi le sole trasmissioni in Friuli Venezia Giulia, superando l’attuale commistione: finora infatti gli accordi di questo genere trattavano congiuntamente le trasmissioni in italiano, sloveno e friulano per il Fvg e quelle in lingua francese per la Valle d’Aosta.

Il secondo auspicio è che la convenzione per il Friuli Venezia Giulia riguardi tutte le lingue (appunto italiano, sloveno e friulano) “evitando quindi – si legge nel testo della lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri – l’ipotizzato sdoppiamento delle convenzioni, una dedicata alle trasmissioni in lingua friulana e l’altra a quelle in lingua italiana e slovena”. La marilenghe dovrebbe dunque avere pari dignità rispetto alle altre, ed è proprio sul friulano che si concentrano le successive richieste di Zanin e Roberti. Consiglio regionale e Giunta chiedono di aumentare “l’offerta in lingua friulana rispetto alla programmazione radiofonica e televisiva” stabilita poco meno di un anno fa, il 5 agosto 2020, in un atto integrativo della convenzione precedente, firmata il 27 aprile 2017. Andrebbe anche rafforzato il ruolo della Commissione consultiva prevista dalla convenzione, con un maggior peso specifico per i rappresentanti della Regione.

“Si chiede in particolare di prevedere – scrivono ancora Roberti e Zanin – una composizione paritetica con una presenza Rai ai massimi livelli e il coinvolgimento della Regione a garanzia della comunità”. La commissione infatti è importante in quanto chiamata a “compiti di vigilanza sulla destinazione dei fondi e sulla qualità della programmazione”, e dovrebbe svolgere “un monitoraggio almeno trimestrale del mantenimento degli standard previsti”. Il potenziamento del friulano in Rai, come è stato ribadito anche durante i recenti convegni e incontri, cammina sulle gambe delle persone e dipende dalle risorse in termini finanziari. Ed è per questo che Zanin e Roberti sollecitano “un adeguato livello di organico da mantenere costante nel tempo, con una particolare attenzione al rafforzamento della sede di Udine, che dovrebbe divenire il centro di produzione per i contenuti in lingua friulana”.

Alla Rai viene richiesta inoltre la garanzia di “investimenti in rinnovo tecnologico per i mezzi produttivi, sia in ambito televisivo che radiofonico”, con adeguate risorse finanziarie e la previsione “di una disponibilità di cassa per l’operatività e l’efficienza della sede regionale”. Pensando alla fruizione dei giovani e soprattutto alle esigenze “della numerosissima comunità di friulani emigrati all’estero”, Giunta e Consiglio regionale chiedono infine al presidente Draghi, al dipartimento di Palazzo Chigi e alla Rai di garantire la “visibilità dei programmi radiofonici e televisivi nelle lingue minoritarie anche sulla piattaforma web e attraverso i social media”.

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