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“Per l’avvio della telemedicina non basta un tablet”: Riccardi risponde all’opposizione

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FVG – “Liquidare l’avvio di un difficile processo innovativo in campo medico con un semplice spreco di risorse è un parallelismo che denota una superficialità che non si addice a chi da anni calca il palcoscenico della politica regionale, avendo assunto anche il ruolo di presidente dell’Assemblea. Va invece evidenziato come i fondi raccolti con la solidarietà permetteranno, al termine di un lungo processo, un cambio di passo che migliorerà la medicina territoriale”. Così il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi risponde agli attacchi giunti al termine dei lavori d’Aula, riguardanti l’interrogazione in cui si chiedevano delucidazioni in merito al decollo della telemedicina in Friuli Venezia Giulia.

“Non basta semplicemente acquistare dei kit da consegnare poi ai professionisti – ha spiegato Riccardi a margine dei lavori – per dare avvio in modo serio ad innovative tecniche di assistenza medica da remoto. Ciò invece è quanto emerge dalle parole di chi oggi ha inteso liquidare il tema in questo modo sbrigativo, dimenticando invece la necessità di mettere in atto un duro lavoro che vada a scardinare i canoni tradizionali, intervenendo nei processi da condividere con i professionisti”.

“Affermare poi che questo progetto rivolto anche ai malati di Covid sia stato superato dai vaccini – prosegue il vicegovernatore – significa non aver compreso realmente a cosa serva realmente la telemedicina. Assistere a distanza le persone è un percorso lungo e difficile che richiede una serie di competenze specifiche e non solo il possesso di un tablet. Siamo solo all’inizio di un iter complesso che deve coinvolgere e formare i professionisti, ma siamo comunque sulla giusta strada”.

“Saranno proprio i soldi della solidarietà – ha aggiunto ancora Riccardi – ad aiutare le cure delle persone, consentendo di avviare quel cambio di passo che l’assistenza territoriale deve garantire. Le prese di posizione emerse in Consiglio danno la cifra di una sterile polemica che una parte dell’opposizione non ha mai abbandonato dall’inizio della pandemia. Sentire un’inutile predica da chi calca l’Aula da più di vent’anni fa semplicemente sorridere”.

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