Cronaca & Attualità
Turismo, Bini ai sindaci della Carnia: “Lo Zoncolan sia strumento di rilancio”
L’obiettivo è dare continuità ai risultati riscontrati nella scorsa stagione estiva e confermare la montagna friulana anche come luogo di vacanza e di arricchimento
UDINE – “Valorizzare le potenzialità locali per rilanciare la montagna friulana attraverso la proposta del ‘brand’ acquisito dallo Zoncolan anche attraverso il Giro d’Italia per formulare una proposta che tenga conto di un sistema storico, economico, turistico, rurale, etnico caratteristico e ricco di peculiarità e unicità: è il percorso che la Regione sta valutando per consolidare l’interesse verso le località della zona anche tra gli appassionati del turismo lento, sempre più numerosi, per dare continuità ai risultati riscontrati nella scorsa stagione estiva e confermare la montagna friulana anche come luogo di vacanza e di arricchimento”. È il messaggio che l’assessore regionale alle Attività produttive, con delega al turismo, Sergio Emidio Bini, ha rivolto ai sindaci della Carnia, e con essi alla comunità della montagna, convocati a Udine per l’illustrazione, nel palazzo dell’amministrazione, di uno studio in corso di realizzazione da parte di Promoturismo Fvg con la collaborazione di un team svizzero specializzato nella promozione delle realtà montane. Studio che è incentrato sul Monte Zoncolan come risorsa da rilanciare.
Grazie all’arrivo di una delle tappe più decisive del Giro ciclistico d’Italia proprio sulla cima del monte, lo Zoncolan è entrato nella leggenda per gli sportivi di tutto il mondo, tanto da essere stato soprannominato, per la sua grande durezza, ‘Il Kaiser’, per simboleggiarne l’unicità. Bini ha ribadito ai sindaci della Carnia che questo è un grande risultato, ma non si può considerare sufficiente per garantire alla montagna friulana la sostenibilità economica auspicata soprattutto per la ripartenza, e per dare continuità al processo di destagionalizzazione che porterebbe risultati positivi per l’intero sistema turistico del Friuli Venezia Giulia.
“La nostra visione per la fruizione della montagna non riguarda soltanto gli impianti di risalita – ha aggiunto l’assessore – ma il processo di destagionalizzazione che abbiamo avviato con il Piano ‘Montagna 365’ deve proseguire; i turisti debbono infatti poter avere la certezza di un’offerta più articolata e contare su servizi di qualità, capaci di fidelizzare gli ospiti”.
Nello specifico, la Regione è impegnata ad accompagnare questo percorso che si può sintetizzare nella riscoperta e valorizzazione delle attrattive e delle possibilità della montagna friulana, che, come emerge anche dallo studio presentato da PromoturismoFVG, sono in parte ancora inespresse.
“Stiamo lavorando – ha concluso Bini – per gettare le basi di una ripartenza concreta, e per questo in SviluppoImpresa abbiamo approvato la riforma dell’albergo diffuso. Inoltre, sempre per migliorare la qualità della ricettività e dell’accoglienza, stiamo definendo le risorse da destinare al Fondo turismo sia per scorrere la graduatoria ma anche per emanare un nuovo bando. Nel contempo Promoturismo Fvg sta valutando interventi ancor più mirati per la promozione delle progettualità territoriali”. Lo studio presentato ai sindaci della Carnia si basa su esperienze già maturate e consolidate in altre realtà. È stato redatto attraverso un’indagine esperienziale da parte dei redattori ed esperti del settore, visitando le zone da valorizzare, nelle quali lo studio ha riscontrato una notevole fonte di potenzialità e ricchezze da esaltare: dagli edifici storici e monumentali, a siti paesaggistici di grande pregio, a musei, siti produttivi artigianali e non solo, del presente e del passato. Attività anche agricole e zootecniche di montagna, che possono comporre un mosaico di offerta importante per il rilancio.
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