Cronaca & Attualità
Donazioni di sangue, il 2020 del Fvg si chiude con 80 mila donazioni
Riccardi: “Un risultato significativo ottenuto grazie ai donatori, al sistema del volontariato, al sistema sanitario regionale e alle Forze dell’ordine”
FVG – “Il consuntivo 2020 registra ben 80mila donazioni di sangue in Friuli Venezia Giulia su 3 milioni totali dell’intero Paese. Un risultato significativo ottenuto grazie ai
donatori, al sistema del volontariato, al sistema sanitario regionale e alle Forze dell’ordine, che si sono generosamente messe a disposizione della collettività in un momento complesso come quello pandemico. Nonostante l’emergenza sanitaria, che ha ridotto i movimenti e richiesto maggiori procedure di sicurezza, lo scorso anno le donazioni sono addirittura cresciute: è un’ulteriore prova che la nostra regione ringrazia e non dimentica. La generosità e la perseveranza dei donatori del Friuli Venezia Giulia ha permesso, anche in un periodo difficile, di garantire l’autosufficienza della nostra regione per quanto riguarda la necessità di sangue e anche di dare un contributo rilevante al resto del Paese”. È questo il messaggio lanciato dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, alla celebrazione della Giornata mondiale del donatore di sangue svoltasi all’Ospedale di Pordenone, alla presenza dei vertici dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale, dei rappresentanti della prefettura e delle Forze dell’ordine e di soccorso, oltre che delle associazioni dei donatori di sangue.
Il vicegovernatore ha rimarcato che “il sistema del volontariato della nostra regione, con la sua capacità di collaborare con le istituzioni e il territorio nonostante una situazione complessa, ha fornito la conferma inequivocabile che il valore del Friuli Venezia Giulia è ben più grande di quel 2% al quale qualcuno fa riferimento tenendo conto solo della popolazione regionale rispetto a quella dell’intero Paese”.
Riferendosi ai risultati ottenuti nell’area di riferimento di Asfo, Riccardi ha quindi sottolineato che “il modello strutturatosi a Pordenone dimostra l’importanza di creare un sistema tra le istituzioni regionali e statali, come l’azienda sanitaria e le Forze dell’ordine, e i privati impegnati nel volontariato, che hanno collaborato in maniera fattiva ed efficace”.
Analizzando alcuni dati, nel pordenonese i donatori attivi nel 2020 sono stati 17mila, dei quali 1.100 nuovi, e sono avvenute 13.200 donazioni di sangue intero, 5.800 di plasma, 640 di piastrine. Nel 2020 all’Azienda sanitaria Friuli Occidentale ha registrato 63,5 donazioni ogni mille abitanti (contro le 49,6 di media nazionale e le 58,7 di media regionale): le donazioni di sangue intero sono state 42,6 ogni mille abitanti (media italiana 42,2 ogni mille abitanti e regionale 42,3) e 20,7 donazioni
tramite plasmaferesi (media italiana 7,1 ogni mille abitanti e regionale 17,8). L’andamento positivo delle donazioni nell’area pordenonese è confermato anche per il 2021; da gennaio a maggio sono già state registrate 8.335 donazioni, con una crescita del 2,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La celebrazione ha, inoltre, fornito l’occasione per presentare l’iniziativa varata dall’Ordine degli avvocati di Pordenone assieme all’Asfo, che ha portato all’iscrizione tra i donatori di una cinquantina di avvocati.
Toccando il tema della campagna vaccinale Riccardi ha infine sottolineato che “l’apertura delle agende ai ragazzi dai 12 ai 16 anni è un obiettivo a breve termine, che deve essere composto in base al flusso di consegna delle dosi di vaccino a mRna, ma al momento non è stata ancora definita una data precisa. Si tratta di circa 40mila persone, quindi numeri contenuti, ma dobbiamo tenere conto anche della recente necessità di utilizzare i vaccini Pfizer e Moderna anche per le seconde dosi agli under 60 ai quali inizialmente è stato inoculato il vaccino Astrazeneca – ha precisato -. Oggi hanno aderito alla campagna vaccinale 678mila persone, circa 608mila delle quali sono già state vaccinate, ma per raggiungere un’immunità di gregge adeguata anche in presenza di varianti dobbiamo convincere altre 200mila persone a vaccinarsi e ogni passo avanti verso questo traguardo è importante”.
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