Cronaca & Attualità
Doppio intervento notturno del Soccorso alpino
Impegnate le stazioni di Forni Avoltri e Udine – Gemona, rispettivamente in comune di Comeglians (tra le 20 e l’una) e in comune di San Pietro al Natisone (tra le 21.30 e le 23.30)
FVG – Due interventi notturni hanno interessato le stazioni di Forni Avoltri e Udine – Gemona, rispettivamente in comune di Comeglians (tra le 20 e l’una) e in comune di San Pietro al Natisone (tra le 21.30 e le 23.30).
A Comeglians (frazione di Tualis) poco prima delle 20 è arrivata una chiamata alla centrale operativa su attivazione della Sores. Tramite il Nue112 una donna di Tavagnacco ha chiamato il Nue112 riferendo che il marito 82enne, era caduto nel bosco battendo la testa. La donna aveva ricevuto a sua volta una chiamata dal marito in cui questi le riferiva dell’accaduto. I soccorritori della stazione di Forni Avoltri (sedici persone e tre unità cinofile), assieme a Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco si sono attivati per recarsi nella zona di Mieli e Tualis e cercare, su indicazione della moglie dell’uomo che lo attendeva per cena a Mieli, la sua automobile. La donna conosceva più o meno la zona in cui il marito si recava solitamente a funghi e ha fornito indicazioni utili a reperire l’auto: quest’ultima si trovava parcheggiata lungo la strada cosiddetta “Panoramica delle vette” in corrispondenza di una pista forestale che si inoltra nel bosco e traversa in quota a circa 1.200 metri (circa cento metri di dislivello sopra il cosiddetto Sentiero della Fede). Un importante punto di partenza per iniziare le ricerche da parte dei soccorritori, dato che l’uomo ha perso, poco dopo essere caduto, il suo cellulare e dato che quest’ultimo pur rimanendo funzionante e raggiungibile, non avrebbe potuto servire all’individuazione delle sue coordinate essendo un apparecchio di vecchia generazione. Ritrovarlo ha richiesto un po’ di tempo, circa due ore, perché l’uomo era caduto in un rio al di fuori della pista forestale che aveva imboccato inizialmente. Si è infatti appreso che verso le 16.30 l’uomo aveva telefonato alla figlia dicendole che si era trovato bloccato da alcuni schianti di alberi e che avrebbe cercato di ritornare sui suoi passi. L’incidente che gli ha procurato diversi politraumi a testa, torace e schiena, è accaduto verso le 19.30, quando è riuscito a chiamare la moglie. Una volta individuato dai soccorritori, l’uomo è stato stabilizzato e imbarellato. L’operazione stata macchinosa e ha richiesto ulteriore più tempo così come il recupero della barella dal rio fino alla quota della pista forestale, effettuata con corde e paranchi dopo l’attraversamento di un secondo rio. Infatti nel frattempo i Vigili del Fuoco aprivano il passaggio tra gli schianti di piante tagliando rami e tronchi con la motosega. Una volta riportato sulla traccia di sentiero originale il trasporto della barella è stato relativamente più semplice, superando un tratto di circa 500 metri di sviluppo fino alla strada, dove ad attendere c’era l’ambulanza.
Nel secondo intervento si è trattato di portare soccorso a un ciclista delle valli del Natisone che era partito nel pomeriggio per una escursione in bicicletta con la mountain bike e che si era perso in luogo impervio. In questo caso è stato più semplice individuare la posizione dell’uomo, che non aveva problemi sanitari, anche se il suo recupero ha richiesto l’intervento di quattro uomini del Soccorso alpino. Il luogo in cui il ciclista si era bloccato era infatti impervio e circondato da rovi ed è stato necessario prima scortare l’uomo a piedi riconducendolo sul sentiero fino alla sua auto (con due uomini) e poi recuperare la sua bicicletta con altri due tecnici.
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