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“Il tumore uccide più del Covid”. Ottobre è il mese della prevenzione voluto da Lilt

A tutti i volontari intervenuti, Zanin ha voluto esprimere “la gratitudine delle istituzioni”

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UDINE – Ogni giorno in Italia vengono scoperti più di mille nuovi casi di tumore. E nel 2020 i morti di cancro sono stati il doppio di quelli per Covid. Statistiche che fanno riflettere quelle esposte da Giorgio Arpino, il presidente della Lilt di Udine, durante la presentazione di “Ottobre rosa e piccante”, la campagna di prevenzione e sensibilizzazione che la Lega italiana per la lotta contro i tumori ha messo in campo anche quest’anno.
Proprio sulla base dei numeri, Arpino è convinto che l’emergenza pandemia non possa e non debba fermare la prevenzione, unico grande antidoto al cancro, capace di abbassare il numero dei malati e di conseguenza quello dei decessi. Concetti condivisi e ripresi con forza da Piero Mauro Zanin, il presidente del Consiglio regionale, che ha preso parte alla conferenza stampa.

“In questo ultimo anno e mezzo – ha detto il presidente dell’Assemblea legislativa Fvg – siamo stati travolti dalla pandemia come se fosse l’unico problema da risolvere. Questo approccio ha finito per mettere in secondo piano malattie ancora più pericolose, trascurando lo screening e ritardando interventi e prestazioni. Come ci ha ricordato il presidente Arpino – ha sottolineato ancora Zanin – tumori e patologie cardiovascolari hanno causato anche nel 2020 il quadruplo dei decessi legati al Covid, e dunque dobbiamo recuperare e aumentare l’attenzione rispetto a questi problemi, dedicando tempo ed energie all’informazione e alla comunicazione. Mi auguro che, con il regredire della pandemia, politica e scienziati rivolgano a queste malattie lo stesso impegno dimostrato con il Covid”.
Tra i numeri che fanno riflettere vi è infatti anche l’aumento dei casi di tumore (380mila in Italia nel 2020) e il ritardo nei test di screening del sangue occulto nelle feci, quantificato al 35 per cento a livello nazionale. E anche se la regione Friuli Venezia Giulia è stata la più virtuosa, con un gap ridotto al 17 per cento, Zanin è convinto che “non ci si debba accontentare, perché è sempre possibile fare meglio”.

Oltre a lanciare questo campanello d’allarme, la giornata è servita a sottolineare le tante cose che funzionano. A cominciare dall’attivismo della Lilt che in Fvg nel 2020 ha donato più di seimila ore di volontariato, numeri solo di poco inferiori al pre-pandemia. Il fiore all’occhiello dell’associazione – destinato a ripetersi anche quest’anno il 15 ottobre, con prenotazione obbligatoria entro il 10 – è la visita senologica gratuita offerta alle donne non solo nel centro medico di Udine (informazioni al numero 0432548999) ma anche a Remanzacco (tel. 0432667013) e Campoformido (tel. 0432662117).
Nel corso della presentazione, alla presenza dei vicepresidenti Luigi Di Caccamo e Sandra Dri, si è parlato anche del convegno del 6 novembre in sala Ajace a Udine, della collaborazione con l’Accademia del peperoncino per la promozione di una corretta alimentazione, dell’adesione al progetto Lilt da parte di due società di pallavolo (Libertas Martignacco e Il Pozzo Pradamano), della corsa a passo libero Mytho in rosa del 31 ottobre a Villa de’ Claricini di Moimacco e del calendario 2022 con due fotografe d’eccezione, tornate a una vita piena dopo aver affrontato e sconfitto la malattia.
A tutti i volontari intervenuti, Zanin ha voluto esprimere “la gratitudine delle istituzioni” per un’opera che non si limita alla sensibilizzazione ma diventa aiuto concreto, tramite le visite, al sistema sanitario regionale. “Mi sembra poi particolarmente importante – ha concluso Zanin, facendo riferimento anche a un’esperienza personale – il nuovo progetto di assistenza e supporto psicologico alle famiglie, per aiutarle a vivere lo smarrimento che inevitabilmente si accompagna alla diagnosi di un tumore”. Il presidente ha assicurato infine che la Regione continuerà a supportare le iniziative della Lilt e si è impegnato a verificare il problema dell’accreditamento dell’associazione, che gli era stato segnalato dai dirigenti del sodalizio volontaristico.

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