Cronaca & Attualità
Famiglia, Rosolen: “Il contrasto alla denatalità è l’obiettivo della nuova legge”
Tra il 2010 e il 2020 sono stati persi 734 milioni di anni di vita, dai 9.953 nati nel 2011 si è passati a 7.495 nati nel 2019
FVG – “In un quadro di denatalità crescente, un bambino che nasce è un bene collettivo e quindi richiede una responsabilità comune. La famiglia è il perno della comunità e il principale ammortizzatore sociale capace di contenere gli effetti negativi delle crisi economiche; per questo la legge sulla famiglia ha come principale obiettivo il contrasto alla denatalità”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Famiglia e istruzione, Alessia Rosolen, intervenuta a Udine al convegno del Forum delle associazioni famigliari dedicato alla nuova legge regionale sulla famiglia.
In apertura Rosolen ha richiamato alcuni dati sul fenomeno della denatalità nel perimetro regionale: tra il 2010 e il 2020 sono stati persi 734 milioni di anni di vita, dai 9.953 nati nel 2011 si è passati a 7.495 nati nel 2019; solo nei primi 5 mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 vi è un’ulteriore riduzione dello 0,5 per cento delle nascite e un incremento del 7,5 per cento delle morti.
“La nuova legge ricompone in un testo unico gli strumenti previsti, selezionando quelli più efficaci ed introducendo misure nuove come la dote famiglia. Per tutto questo sistema la Regione ha inteso investire 70 milioni di euro, una cifra notevole che è ripartita in 21 milioni per l’abbattimento rette – quasi quadruplicate rispetto al 2018 – 24 milioni di euro per la dote famiglia, 22 milioni di euro al diritto allo studio e un’ulteriore cifra a sostegno della previdenza complementare” ha precisato Rosolen.
In Friuli Venezia Giulia ci sono 175mila persone sotto i 18 anni, 114 mila nuclei famigliari di cui 64.500 con figli a carico e tra questi 58mila nuclei con minori a carico. “Nella legge – ha specificato inoltre l’assessore – abbiamo prestato attenzione ai nuclei famigliari con disabilità”.
Rispetto alla normativa nazionale, la Regione ha voluto attendere la definizione dell’assegno unico per definire la dote famiglia come strumento complementare a quello statale. Il dibattito è stato arricchito dagli interventi di Gigi De Palo, scrittore e presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari. De Palo ha analizzato le cause della denatalità e della diminuzione dei matrimoni riconducendola alle modalità di narrazione della famiglia, intesa nei valori antropologici cristiani. In questa visione, per De Palo “è necessario un salto di qualità nel raccontare la famiglia come obiettivo affascinante e desiderabile pur nella sua complessità”.
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