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Cronaca & Attualità

Carenza di medici di medicina generale in Fvg: la Regione stanzia 500 mila euro

Riccardi: “Una risposta concreta e condivisa a problematiche reali”

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FVG – “Con il provvedimento approvato dalla giunta regionale vengono resi esecutivi i quattro accordi sottoscritti a fine settembre con le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale. Si tratta di atti che rappresentano una risposta concreta e condivisa a problematiche reali e a contrasto degli effetti della situazione epidemiologica in atto che ha aggravato la carenza dei medici di medicina generale (mmg) su tutto il territorio nazionale”. E’ il commento del vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, sulla delibera licenziata dalla Giunta regionale che stabilisce anche la ripartizione delle risorse per il 2021 pari a 516.108 euro tra le Aziende sanitarie regionali sulla base della popolazione residente: 129.027 euro ad Asfo, 232.250 euro ad Asufc e 154.831 euro ad Asugi.

Gli accordi regionali definiscono specifici aspetti relativi a diversi istituti contrattuali disciplinati dall’Accordo collettivo nazionale (Acn). Il primo accordo è relativo all’applicazione dell’art. 34, comma 1, dell’Acn ed individua una soluzione al problema della costante sottostima nella determinazione delle zone carenti di assistenza primaria. “Attualmente – ha spiegato Riccardi – è possibile individuare le zone che si renderanno vacanti nel corso dell’anno solare esclusivamente sulla base della sola previsione di quanti accederanno al pensionamento di vecchiaia al momento del compimento dei 70 anni di età mentre non sono programmabili, se non con il breve preavviso di due mesi, i pensionamenti anticipati per anzianità. In seguito all’accordo, sarà possibile conteggiare gli ambiti territoriali vacanti di medico di assistenza primaria che si renderanno disponibili nell’arco temporale di 12 mesi a decorrere dal 31 marzo di ogni anno”.
Viene inoltre introdotto un criterio di minima flessibilità per l’attribuzione degli incarichi all’interno del medesimo Ambito territoriale di assistenza primaria che si rendono disponibili nel corso dell’anno per effetto di cessazioni impreviste. “In questo modo – ha aggiunto il vicegovernatore – si cerca di limitare il rischio di ‘carenze assistenziali’ non programmabili anche in vista della prossima quiescenza per anzianità di molti mmg”.

Il secondo accordo definisce i criteri per l’utilizzo delle risorse per il 2021 finalizzate alla retribuzione dell’indennità di personale infermieristico dei medici di base mentre il terzo prevede l’estensione della possibilità di svolgere l’attività all’interno delle Medicine di gruppo integrate (Mgi) con erogazione della relativa indennità anche ai medici con incarico provvisorio che subentrano ad un medico di base cessato o sospeso dall’incarico non già appartenente ad una Mgi.
“In questo modo si ritiene di incentivare i giovani medici di medicina generale ad accettare incarichi provvisori per la copertura delle zone carenti. A differenza, infatti, di quanto avviene a livello nazionale dove i medici con incarico provvisorio hanno diritto esclusivamente alla quota capitaria per assistito negoziata a livello nazionale, in regione a tali medici viene quindi riconosciuto un trattamento economico sempre più vicino a quello del medico titolare dell’incarico di assistenza primaria a tempo indeterminato”.
L’ultimo accordo ridefinisce i criteri per l’identificazione a cura dei singoli mmg, sulla base della conoscenza diretta dei propri assistiti, della popolazione target oggetto degli obiettivi assistenziali e gestionali: “si tratta di misure volte a valorizzare e premiare l’attività svolta dai medici di medicina generale per fronteggiare l’emergenza Covid-19” ha concluso Riccardi.

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