Economia & Lavoro
Lavoro pubblico in Fvg: mille dipendenti in più per contrastare la pandemia
Crescono Sanità e Scuola, diminuiscono ministeriali, regionali e comunali. Trieste terza in Italia per addetti
FVG – Nel 2020 in Friuli Venezia Giulia si contavano poco meno di 90.000 dipendenti pubblici, quasi mille in più rispetto all’anno precedente (+1,1%). L’incremento è dovuto all’andamento dei due principali gruppi contrattuali, quelli della Scuola e del Servizio sanitario, dove l’anno scorso sono state effettuate delle assunzioni straordinarie per contrastare gli effetti della pandemia. Lo evidenzia il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Inps. Negli ultimi anni risultano in deciso calo i dipendenti delle amministrazioni centrali (-13,6% tra 2014 e 2020) e Locali (-8,7%), mentre si è mantenuto sostanzialmente stabile l’organico afferente alle Università e agli enti di ricerca (+1% nello stesso periodo). L’aumento registrato nel 2020 ha riguardato tutte le province, ad esclusione di quella di Trieste, che ha visto una consistente flessione nell’ambito del gruppo contrattuale che comprende le Forze Armate, i Corpi di Polizia e i Vigili del Fuoco. Bisogna comunque tenere presente che questi dati possono riflettere variazioni non solo strettamente occupazionali (ampliamento o diminuzione degli organici), ma possono anche essere determinate dalla ricollocazione dei lavoratori di alcune istituzioni a un diverso gruppo contrattuale o a una diversa sede territoriale di lavoro.
Negli ultimi anni, nell’ambito del settore pubblico, si può rilevare una tendenza all’aumento dei contratti a tempo determinato. Questa dinamica ha subito un’accelerazione nel 2020 (+18%), come risposta all’emergenza epidemiologica da Covid-19 nei comparti della Scuola e della Sanità. La Scuola presenta l’incidenza maggiore dell’occupazione a tempo determinato, che nello scorso anno ha riguardato un terzo dei dipendenti in Fvg. Come è noto, inoltre, nel settore pubblico si rileva una prevalenza dell’occupazione femminile (59,4% del totale nello scorso anno), soprattutto nella Scuola (79,3%) e nella Sanità (74,9%). Il raggruppamento che comprende le Forze Armate, i Corpi di Polizia e i Vigili del Fuoco è invece quello che vede la minore presenza femminile (appena l’8,9%) e l’organico più giovane (solo il 12% dei lavoratori ha più di 55 anni, contro una media generale del 32%). Nel 2020 è infine aumentata l’occupazione a tempo pieno (+1.334 unità, pari a +1,6% rispetto al 2019) ed è diminuita quella part time (-346 unità, pari a -4,6%).
La nostra regione è quarta in Italia per numero di dipendenti pubblici in rapporto alla popolazione. In questa graduatoria si trova al primo posto la Valle d’Aosta con 10,2 dipendenti pubblici ogni 100 residenti, seguita da Trentino Alto Adige (10), Lazio (8,5), Fvg (7,5) e Sardegna (7,3). In generale si rileva che tale rapporto è più elevato nelle regioni a statuto speciale, con la comprensibile eccezione del Lazio; solo la Sicilia (6,3) è in linea con la media nazionale (6,0). Inoltre, tre province del Fvg si collocano nei primi quindici posti: Trieste (con 9,6 dipendenti pubblici ogni 100 residenti) è terza dopo Bolzano e Aosta, Gorizia 13esima (con 7,4) e Udine 15esima (7,2). Pordenone presenta un quoziente meno elevato (6,5), comunque leggermente superiore alla media italiana.
La retribuzione media dei dipendenti pubblici, in termine di imponibile previdenziale annuo, nel 2020 in regione è stata pari a 32.825 euro. In base al gruppo contrattuale di appartenenza si nota una notevole variabilità, in quanto si passa dall’Università e dagli enti di ricerca in cui la retribuzione media è pari a 46.237 euro all’anno, alla Scuola dove tale valore è inferiore di 24.000 euro, anche perché incide negativamente la componente precaria. Se si considerano esclusivamente i lavoratori a tempo indeterminato e pieno i divari si attutiscono un po’, ma tra questi due gruppi rimangono comunque marcati (50.434 euro contro 29.607). Sempre considerando i soli tempi indeterminati full time si può anche osservare che le donne guadagnano in media circa il 21% in meno rispetto agli uomini: nella Sanità si rileva il divario più ampio, pari a quasi il 22% in meno. La provincia di Trieste presenta le retribuzioni medie più elevate, pari a 34.420 euro nel 2020, 1.600 euro in più rispetto alla media regionale. A livello nazionale la provincia giuliana è quinta dopo La Spezia (36.934 euro di media), Bolzano (35.920), Roma (35.691), e L’Aquila (34.459).
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