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Gradisca: arrestato per terrorismo un 25enne tunisino

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GORIZIA – La polizia, nel corso di un’operazione delle Digos di Venezia e Gorizia, coordinata dalla Direzione centrale di prevenzione, ha arrestato un 25enne, cittadino tunisino, appartenente a una cellula dell’Isis. L’uomo si trovava all Cpr di Gradisca d’Isonzo ed era in attesa di rimpatrio. Su di lui pendeva infatti un mandato di cattura internazionale ai fini dell’estradizione, emesso dal Tribunale di Tunisi per “partecipazione ad associazione terroristica e atti di terrorismo”.

Sul caso è intervenuto il deputato Walter Rizzetto (FdI) che parla di grave carenza nei controlli a nord-est e chiede un intervento della ministra Lamorgese: “È ora che la ministra dell’Interno accolga le nostre richieste affinché ci siano controlli più stringenti al confine del FVG. Bisogna urgentemente accertare se con il tunisino arrestato dalla Digos di Venezia e Gorizia siano entrati sul territorio nazionale altre cellule dell’Isis. Non è possibile che molti clandestini riescano ad arrivare agevolmente in Italia dalla rotta balcanica e tra questi anche pericolosi terroristi. Inoltre ricordo alla ministra Lamorgese che siamo in pandemia e ciò richiede un estremo rigore nel verificare le entrate ai confini anche per ovvi motivi sanitari. È l’ennesimo episodio che mette in dubbio l’adeguatezza della ministra che, a questo punto, dovrebbe quantomeno fare una riflessione sul suo operato. Mentre è dovuto un ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno portato a termine una complessa azione per mettere in sicurezza il territorio”.

Sull’arresto è intervenuto anche l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, che commentando l’esito dell’operazione ha precisato: “Da parte della Regione è doveroso esprimere soddisfazione e fare le congratulazioni alle Forze dell’ordine per il risultato ottenuto oggi nel contrasto alle infiltrazioni di gruppi terroristici nel nostro Paese. Quanto avvenuto deve fungere da invito per il Governo a riflettere sull’aumento dei giorni di permanenza nei centri per il rimpatrio, riportandoli a quanto originariamente previsto dai decreti sicurezza Salvini – ha detto Roberti -. Serve inoltre un ampliamento delle funzionalità, del numero di posti, del personale operante nelle strutture e anche un potenziamento dell’organico degli Ufficio del Giudice di pace per gestire i ricorsi presentati contro i rimpatri ed evitare che questi possano essere bloccati a causa del superamento dei tempi di decorrenza dei provvedimenti previsti dalla legge”. L’assessore ha infine sottolineato “la necessità di una immediata ripresa delle riammissioni con la Slovenia per bloccare tutti i flussi di clandestini che, come dimostrato da quanto avvenuto oggi, possono essere facili canali di ingresso per terroristi o aspiranti tali in Italia e in Europa”.

Invece, Diego Moretti, capogruppo del Pd in Consiglio regionale Fvg ha dichiarato: “Non possiamo che esprimere soddisfazione e complimentarci con il ministero dell’Interno e con la Digos di Gorizia e Venezia per l’operazione di oggi. Un grazie alle forze dell’ordine per la continua attenzione che viene rivolta nel nostro territorio al contrasto al terrorismo internazionale. Ma se questo avviene senza alcun clamore, non si può dire lo stesso degli esponenti della Lega, sempre pronti a strumentalizzare vicende come questa. Ricordo che l’operazione è stata possibile perché il ministro Lamorgese (al di là delle periodiche richieste di dimissioni della Lega regionale e di Salvini) ha da tempo stipulato accordi bilaterali con il governo tunisino per il monitoraggio del fenomeno terroristico e migratorio che stanno permettendo da un lato centinaia di rimpatri settimanali, nonché operazioni di altissimo profilo come quelle odierne. Non c’è bisogno di polemiche (quelle lasciano il tempo che trovano), ma di un lavoro costante che monitori per le possibili situazioni di rischio”.

Sabrina De Carlo, componente della commissione Affari Costituzionali alla Camera, deputata del Friuli Venezia Giulia, Movimento 5 Stelle ha commentato così: “L’efficienza del lavoro della Digos di Venezia e Gorizia e della Direzione centrale della Polizia di prevenzione ha permesso l’arresto di un cittadino tunisino, appartenente a una cellula dell’Isis, che si trovava nel Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Gradisca d’Isonzo ed era in attesa di rimpatrio. Il giovane era già stato segnalato a ottobre dai servizi italiani alla polizia e, su di lui, inoltre pende anche un mandato di cattura internazionale per l’estradizione emesso dal Tribunale di Tunisi. Un’ottima dimostrazione del fatto che i controlli per la sicurezza nazionale del nostro Paese funzionano e sono efficienti. Non capiamo quindi le strumentalizzazioni della Lega sulla questione, che invece dovrebbe congratularsi con i nostri servizi di intelligence e le Forze dell’ordine per il lavoro svolto con impegno e professionalità”.

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