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Imprese: Bini, via con 6 mln a bando ponte per ricerca e sviluppo

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FVG – “Uno dei bandi più attesi dal sistema produttivo regionale per incentivare le attività di ricerca e sviluppo delle piccole, medie e grandi imprese che mette in connessione i progetti della programmazione comunitaria 2014-2020 con quelli della futura programmazione. Partiamo con 6 milioni di euro ma le risorse potranno essere integrate con dotazioni aggiuntive”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, ha annunciato l’approvazione da parte della Giunta regionale del “bando ponte” per ricerca e sviluppo gestito dal Servizio industria e artigianato della direzione centrale Attività produttive e turismo, finalizzato alla creazione di un parco progetti prontamente rendicontabile nell’ambito del Programma Regionale FESR 2021-2027.

“A seguito dell’approvazione definitiva della strategia di specializzazione della Regione (S3 2021-2027), aggiornata e trasmessa alla Commissione europea, ora siamo pronti ad aprire il bando a fine gennaio che ha per beneficiari le Pmi e le grandi industrie del settore manifatturiero e del terziario interessate a realizzare progetti di ricerca industriale o sviluppo sperimentale specificatamente attinenti e rivolti ad almeno una delle aree di specializzazione e coerenti con almeno una delle relative traiettorie di sviluppo della Strategia” ha spiegato Bini, aggiungendo che “è un’occasione attesa dal 2017, anno dell’ultimo bando in ricerca e sviluppo, che imprimerà un ulteriore balzo in avanti alle nostre imprese”.
La dotazione finanziaria iniziale del bando, comunque integrabile successivamente, è di 6 milioni di euro.

I contributi sono a fondo perduto e sono concessi per il sostenimento di spese connesse all’attività collaborativa di ricerca e sviluppo. Tra le spese rientrano quindi il personale, le attrezzature, le consulenze qualificate, le prestazioni e i servizi, la realizzazione di prototipi, i beni immateriali e materiali. L’attività di ricerca e sviluppo deve essere obbligatoriamente svolta in una delle forme collaborative previste dal bando (con altre imprese, con enti di ricerca, con l’apporto di consulenze esterne). Il limite minimo di spesa ammissibile del progetto è di 60mila euro per la piccola impresa, 200mila euro per la media impresa, 350mila euro per la grande impresa.

Le intensità di aiuto per le attività di ricerca (R) e sviluppo (S) variano in funzione della dimensione dell’impresa e della presenza o meno di una collaborazione con altre imprese (c.d. progetto congiunto). Per micro e piccola impresa: 55 per cento (R) 30 per cento (S); per micro e piccola impresa in collaborazione con altre imprese: 70 per cento (R) 45 per cento (S); per media impresa: 45 per cento (R), 20 per cento (S); per media impresa in collaborazione con altre imprese: 60 per cento (R), 35 per cento (S); per grande impresa: 35 per cento (R), 10 per cento (S); per grande impresa in collaborazione con altre imprese: 50 per cento (R), 25 per cento (S).
Le intensità dell’aiuto sono maggiorate nella misura del 5 per cento nel caso in cui il progetto abbia una durata, comprensiva di eventuali proroghe, non superiore a dodici mesi. Le domande potranno essere presentate dalle ore 10 del 31 gennaio 2022 alle ore 16 del 31 marzo 2022. La procedura valutativa sarà a graduatoria. I progetti di ricerca e sviluppo potranno avere una durata massima di diciotto mesi, prorogabile di ulteriori sei mesi.

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