Cronaca & Attualità
Salute, Riccardi: agende aperte con posti liberi per vaccinarsi
Il vice governatore ha espresso preoccupazione per la quota significativa di personale scolastico, sanitario e non sanitario ma assimilabile al comparto che non si è ancora prenotata per la terza dose
FVG – “Ci sono delle regole che presidiano il fenomeno pandemico e che hanno già subito delle modifiche: da terza dose, se ho avuto un contatto stretto con un positivo, posso muovermi liberamente diversamente da prima quando era necessaria la quarantena per una settimana e due tamponi. Si tratta di una scelta che alleggerisce il sistema e crea meno disagi al cittadino. Il tracciamento continua ad essere un contributo importante per il contenimento della pandemia ma diventa impossibile davanti ai numeri di oggi, si tratta di un fenomeno oramai comune nell’intero Paese. È venuto il momento, accanto alle procedure fin qui applicate, di stabilire se poter introdurre misure che alleggeriscano i dipartimenti di prevenzione distinguendo chi ha scelto di vaccinarsi rispetto a chi non lo ha fatto. Auspichiamo che ciò venga assunto a breve dal Governo con ulteriori misure per ridurre i disagi che oggi si stanno verificando”. Lo ha indicato il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, durante la conferenza stampa che ha dato conto delle attività legate all’emergenza pandemica svolte nel 2021 nel territorio di competenza dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) oggi nell’ospedale Santa Maria della Misericordia a Udine assieme al direttore generale dell’Asufc, Denis Caporale.
Il focus ha riguardato i numeri relativi ai tamponi, le attività dei laboratori pubblici e privati oltre all’impatto della nuova normativa sulle quarantene. Riccardi ha rappresentato la complessità del momento segnata da una riduzione del personale sanitario e dall’aumento dei contagi.
Nel dare una fotografia al 4 gennaio dei vaccinati sul totale della popolazione, Riccardi ha espresso preoccupazione per la quota significativa di personale scolastico, sanitario e non sanitario ma assimilabile al comparto che non si è ancora prenotata per la terza dose, pur essendoci stata una lista prioritaria per queste categorie e la disponibilità delle agende: “questo – ha detto – mette a rischio la tenuta del sistema già provato dalla riduzione di personale”.
“Probabilmente – ha aggiunto – una quota di questi si è prenotata non identificandosi in quella categoria, ma se pur si toglie questa parte, i numeri restano importanti”. L’agenda per la prenotazione vaccinale a gennaio si attesta infatti a una disponibilità di 116.258 posti di cui già prenotati al 31 dicembre 86.832 soltanto in Asufc. Alla disponibilità residua di 29.426 posti se ne sono aggiunti 25.200 all’ente Fiera di Martignacco, al centro Manifatture di Gemona del Friuli e all’ospedale di Palmanova oltre agli allestimenti temporanei (13.500) che portano ad un potenziale massimo di 168.458 possibili prenotazioni.
Accanto a ciò, il vicegovernatore ha espresso una dura critica verso i comportamenti tenuti nel centro vaccinale a Gemona del Friuli da un gruppo di persone che hanno intenzionalmente rallentato l’attività vaccinale “tali da essere assimilati all’interruzione di un pubblico servizio” ha sottolineato Riccardi.
Nel dettaglio, la conferenza stampa ha dato conto delle attività dall’Azienda sanitaria in termini di volumi e di tempo/uomo per il contenimento della pandemia mostrando, attraverso, i numeri la complessità del momento. Nelle strutture di Asufc sono stati eseguiti, nel 2021, 729.766 tamponi (107.550 i tamponi antigenici e 622.216 i tamponi molecolari) e testate 202.680 persone. Il più giovane analizzato è stato un neonato, il più anziano aveva invece 110 anni, mentre la media si attesta intorno ai 52 anni.
Sempre nel 2021 i tamponi positivi notificati dai laboratori pubblici e privati sono stati 79.641 e le persone positive 48.903. La quota più alta di tamponi effettuati (17mila al giorno) si è raggiunta a fine ottobre. Quanto ai tamponi positivi per fascia d’età, quella con il numero maggiore va dai 46 ai 60 anni. “Un anno difficile che ha richiesto un lavoro imponente – ha indicato Caporale -; vi sono delle difficoltà ma il decreto legge del 30 dicembre scorso ci viene incontro: limitando il numero dei tamponi possiamo dedicarci al contact tracing e consentire ai laboratori di continuare l’attività ordinaria”. Come ha indicato il direttore del dipartimento di prevenzione Aldo Savoia, il 44,23% della popolazione residente in Asufc ovvero 222.422 persone soddisfa i criteri di vaccinazione con dose booster o vaccinazione con due dosi/guarigione avvenuta da meno di 120 giorni. “Questo dato – ha spiegato -, stimando una media di 1.200 casi al giorno per i prossimi giorni, potrebbe ridurre di circa 1.200 quarantene in meno al giorno, convertite in autosorveglianza, riducendo verosimilmente i tempi di presa in carico dei soggetti risultati positivi”.
Riccardi ha anche evidenziato lo sforzo imponente che le Aziende sanitarie e i professionisti continuano a mettere in atto pur con strumenti dimezzati. “La distanza è ancora significativa fra l’andamento del contagio e la risposta ospedaliere grazie al vaccino ma la terza dose è indispensabile”. Rispetto ai 350 posti letto occupati per acuti Covid in Asufc dell’anno scorso, oggi se ne registrano un centinaio. Si sta prevedendo un ampliamento dell’offerta con ulteriori 10 posti letto. Il fattore limitante come più volte emerso resta comunque il nodo del personale.
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