Politica
Cade il sindaco di Tolmezzo. Brollo: “Vittima di una congiura di palazzo”
“Una cosa è chiara ed evidente: io potrò lasciare il municipio a testa alta, i protagonisti di questa pietosa vicenda certamente no”
TOLMEZZO – “Non sono più sindaco di Tolmezzo”. Con queste parole Francesco Brollo ha dato l’annuncio della sua caduta, dopo la sfiducia di una serie di consiglieri di maggioranza.
“I cittadini mi hanno eletto, una congiura di palazzo, contro l’esito elettorale, mi ha appena fatto cadere – ha detto Brollo -. Un gruppo di consiglieri comunali di maggioranza (Scarsini, Craighero, Moser, Anzolini, Marchi, Mizzaro) accordandosi con parte dell’opposizione (D’Orlando, Faccin, Del Fabbro, Bonanni, Rinoldo, Zamolo) si è appena dimesso, causando la decadenza di Sindaco, Giunta e Consiglio comunale. La conseguenza è che arriverà un commissario e il comune resterà bloccato nell’ordinaria amministrazione per mesi, fino a prossime elezioni. Così facendo i consiglieri dimissionari si sono presi la grave responsabilità di abbandonare la nave in piena tempesta, non perché il comune sia in difficoltà, anzi, ma perché siamo ancora nel mezzo della emergenza sanitaria, con cittadine e i cittadini preoccupati, con incognite sul futuro e con la necessità di avere un ente in piena attività che risponda a bisogni e problemi”.
“Se pensano di colpire me sbagliano, purtroppo l’unica cosa che hanno colpito siamo noi cittadini di Tolmezzo (e parlo non più da ‘primo’ cittadino) perché in un periodo cruciale con i bandi del Pnrr aperti, con le domande per il finanziamento dell’intesa regionale da presentare per il 28 febbraio e tanto altro ancora, il comune dovrà dire addio a finanziamenti se non probabili, possibili”.
“Loro condannano la città all’immobilità fino a nuove elezioni. Diciamolo chiaramente: una operazione sciagurata per calcoli politici fatta sulla pelle di 10.000 cittadini di Tolmezzo. Un fatto è chiaro: fino all’ultimo minuto con disciplina e impegno quotidiano ho rispettato il patto elettorale e il programma che ne è conseguito e ogni “accusa”, semmai fosse vera, sarebbe assolutamente sproporzionata rispetto alla scriteriata decisione di far decadere il Consiglio. Ci sarà comunque tempo e modo per spiegare tutto nei dettagli”.
“Intanto prendo nota che se non avessi scoperto questa congiura per vie traverse non lo avrei saputo fino a pochissimo tempo fa. Colpire così alle spalle è indice perlomeno di poca lealtà. Si può capire un sindaco che viene sfiduciato se lascia un buco in bilancio, se viene condannato, se amministra male. Niente di tutto ciò, altrimenti avrebbero portato una mozione di sfiducia in Consiglio, motivandola e ponendola ai voti, invece preferiscono esautorare anche l’assemblea cittadina dimettendosi senza contraddittorio e privando così anche la cittadinanza di doverose motivazioni pubbliche che andavano correttamente fornite nel confronto tra le parti in aula. Una cosa è chiara ed evidente: io potrò lasciare il municipio a testa alta, i protagonisti di questa pietosa vicenda certamente no”, chiude Brollo.
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