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Covid, Riccardi: “Il Friuli Venezia Giulia ha superato gli obiettivi indicati da Figliuolo”

L’assessore: “Ci aspettiamo una stabilizzazione della curva nell’arco di questa settimana”

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FVG – “Il Friuli Venezia Giulia è perfettamente in linea con gli obiettivi di vaccinazione fissati dal commissario straordinario, il generale Figliuolo, anzi li ha superati; ora siamo chiamati a insistere nella campagna, in particolare con i minori e nella fascia tra i 30 e 60 anni di età, ma al tempo stesso a concentrare l’attenzione sull’altra sanità, quella di chi attende interventi chirurgici rinviati per via del sovraccarico Covid”. Lo ha affermato il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi intervenendo all’inaugurazione del nuovo hub vaccinale di San Vito al Tagliamento nella zona industriale di Ponterosso in via Pescopagano, nei locali affittati dalla cooperativa sociale Futura onlus.
Un’iniziativa, ha rilevato Riccardi, “frutto del ripetersi di un’alleanza tra la sanità pubblica, il sistema delle categorie economiche e del volontariato”, visto che l’hub è stato reso possibile dalla collaborazione assicurata da Confindustria Alto Adriatico, organizzazioni sindacali confederali, cooperativa dei medici di cure primarie, Croce rossa, Protezione civile e Ana.
In prima linea il presidente confindustriale Michelangelo Agrusti, che ha illustrato i temi del nuovo centro insieme al sindaco di San Vito Alberto Bernava, il direttore generale di Asfo Joseph Polimeni e il neo presidente del Consorzio Ponterosso Tagliamento Sergio Barel.

“Per quanto riguarda l’andamento del contagio – ha osservato Riccardi – ci aspettiamo una stabilizzazione della curva nell’arco di questa settimana, ma per vederne gli effetti sui ricoveri ordinari e nelle terapie intensive occorrerà attendere una decina di giorni o un paio di settimane. Certo è che in Friuli Venezia Giulia abbiamo raggiunto l’obiettivo di un milione di vaccinati, obiettivo che sembrava impensabile alla vigilia in una regione storicamente restia nella quale l’antinfluenzale vedeva un’adesione sotto il 20 per cento dei sanitari. Immaginiamoci cosa sarebbe accaduto se con una variante otto volte più contagiosa la campagna vaccinale non fosse stata
massiccia. Ora però – ha concluso il vicegovernatore – la riflessione che dobbiamo fare tutti insieme riguarda un cambio di passo, che deve riportare al centro del nostro sistema di salute le cure per chi ha visto bloccate le prestazioni per altre patologie e che attende giustamente di ricevere risposte”.

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