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Cronaca & Attualità

“Gli immaturi siete voi”: studenti in piazza venerdì mattina

Protesta contro le nuove regole dell’esame di maturità

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UDINE – ”Siamo pronti già a scendere nelle piazze contro un ministero che non ci rappresenta, che decide su di noi ma senza di noi. Ci sono intere scuole in mobilitazione e la grande frustrazione e rabbia di chi è in quinta e non sa cosa lo aspetta – dichiara Marco Nimis, della Rete degli Studenti Medi -. Ci sono classi disperate, studenti e professori lasciati a loro stessi per due anni che ora, a meno di cinque mesi dagli esami, si vedono stravolgere programmi e preparazione”. Da qui la scelta di protestare dandosi appuntamento in piazza Primo Maggio a partire dalle 9 di venerdì mattina.

Aggiunge Carolin Sofia Minisini, della Rete Studenti Medi di Udine, che frequenta il Percoto: “Non si mette in dubbio la qualità e le competenze di noi studenti, ma la modalità e il disagio che sono stati protagonisti in questi anni vanno considerati e capiti. La scelta matura doveva farla il ministero e invece si torna sempre a fare i conti sulla pelle di migliaia di studenti. Non ci stiamo; serve che il ministro Bianchi faccia un passo indietro, ci convochi e ascolti le voci che provengono dalle piazze di Udine come di tutta Italia”. Rincara la dose Patrizia Ivan, rappresentante di istituto dello Stellini: “Riteniamo che questa manifestazione sia fondamentale per far comprendere a tutti che il modo in cui è stata comunicata e gestita la modalità per l’esame di maturità è sbagliato. Non è possibile che ci abbiano fatto credere fino a una settimana fa che non ci sarebbe stata la seconda prova, considerando che anche in base alle dichiarazioni rilasciate dal ministro avevamo archiviato tutti l’ipotesi di un esame del genere. Gli studenti non sono stati interpellati e data la smania di tornare al passato si è cercato di ritornarvi senza pensare al bene dei ragazzi, così non è giusto”.

Per Giulia Valentina Pittoritti, del Marinelli, “vogliono la normalità senza preoccuparsi del fatto che quella normalità non esiste più. La definite prova di maturità, ma gli immaturi, quelli che non riescono ad assumersi la responsabilità di dire che ancora non sta andando tutto bene e che servono provvedimenti straordinari per non mettere le scuole in ginocchio, siete voi”. Gli studenti, organizzati a livello nazionale, si mobilitano per una maturità che tenga conto degli ultimi tre anni di scuola a singhiozzo, tra Didattica mista e a distanza. Serve una maturità che dia importanza e spazio ai percorsi personali con una tesina e niente scritti. ”Già tre anni fa vedevamo il ministero sotto Bussetti trattare gli studenti maturandi come delle marionette, ripensando ad una maturità stile quiz show che ci lasciava interdetti. Con la pandemia è arrivato un ulteriore stravolgimento che per fortuna ha eliminato gli scritti prendendo l’iniziativa politica di coinvolgere gli studenti tramite il forum delle associazioni e le consulte studentesche per scrivere insieme la necessaria riforma. Ci ritroviamo oggi invece, non ancora al termine della crisi pandemica, nonostante classi in dad e contagi alle stelle, con un ministero che decide di ritornare al vecchio modello con due scritti e un orale, come se nulla fosse successo, come se il peso della pandemia non ci avesse minimamente scalfiti in questi due lunghissimi anni. – conclude Nimis -. Per questo sentivamo l’esigenza di scendere in piazza, uniti come studenti, a chiedere al ministero di fare un passo indietro e coinvolgerci”.

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