Cronaca & Attualità
Salute: Gervasutta esempio virtuoso nelle pratiche riabilitative
La struttura ottiene accreditamento internazionale; gestirà 36 posti di riabilitazione a Gemona
UDINE – “L’Istituto di medicina fisica e riabilitativa ‘Gervasutta’ di Udine è un esempio di eccellenza nella risposta di salute, grazie alla competenza multidisciplinare che i suoi professionisti sono in grado di mettere in campo; è una squadra unita, che lavora al di là delle competenze. L’ottima reputazione di questo istituto è sotto gli occhi di tutti, lo dico orgogliosamente. Nato con grande senso di lungimiranza nel 1905 come ospedale per malati infettivi, è stato ideato come struttura non concentrata con le acuzie. Poi divenuto Centro regionale per traumi cerebrali e disordini neuropsicologici acquisiti e, nel 2014, Centro regionale di terzo livello, oggi si vede riconosciuto un importante accreditamento per la sicurezza dei pazienti da un organo internazionale. Un risultato eccellente che vogliamo ottenere anche in altri istituti della nostra regione: stiamo già lavorando in questo senso”. Lo ha detto il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi, a Udine, durante la presentazione dell’accreditamento dell’Imrf Gervasutta da parte della Jci, la Joint commission international, per la sicurezza contro le cadute. Jci è un’organizzazione senza fini di lucro che opera in tutto il mondo, collaborando con ospedali, cliniche, centri medici accademici, sistemi e agenzie sanitarie, ministeri e università per promuovere standard di cura rigorosi e fornire soluzioni per raggiungere la massima qualità delle prestazioni. Il Gervasutta è l’unica struttura pubblica in Italia ad avere ottenuto questa certificazione.
“È fondamentale la virtuosa operatività di una struttura che viene prima dell’acuzie e dopo l’acuzie, come il ‘Gervasutta’ – ha detto Riccardi -. Con modelli specifici come questo, soprattutto sull’attività riabilitativa, che non trovino spazio dentro a strutture di risposta per acuti, e con la moltiplicazione di ‘occasioni’ fuori dall’acuzie, sosteniamo il sistema con cure sempre migliori, con sostenibilità e appropriatezza importanti. Il bisogno di salute non finisce quando finisce un “pezzo” di una competenza, ma quando quella parte di competenza consegna al successivo attore il percorso che deve garantire. La salute non è un bisogno di sola sanità”.
“Ci sono poi altri aspetti portanti da sottolineare dell’esperienza del ‘Gervasutta’: i progetti e le iniziative che vengono realizzate fuori dal perimetro propriamente sanitario e le relazioni con le persone che vivono attorno al paziente, col coinvolgimento dei familiari, di associazioni e cittadini; attorno a questi due pilastri si vince la sfida – ha detto ancora il vicegovernatore -. Nessuno ha regalato alcunché ai professionisti dell’Imfr, che ringrazio: l’accreditamento internazionale ottenuto, con alti indicatori, certifica l’elevata qualità del loro lavoro e della struttura per la quale operano, a favore di tutto il Fvg, con una significativa capacità di attrazione da fuori regione”.
A illustrare il percorso dell’accreditamento è stato il direttore dell’Infr, Luca Lattuada, alla presenza di diversi professionisti dell’Istituto e del direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, Denis Caporale che hanno ricordato come, durante l’emergenza pandemica, il “Gervasutta” sia stato capace, in sole 24 ore, di riconvertire un’area della struttura in Rsa Covid.
Grazie a un team multidisciplinare, l’istituto ha realizzato anche un orto riabilitativo; si occupa di riabilitazione “occupazionale-domestica” prima del rientro a casa e ospita un laboratorio della Sissa. L’Infr si occuperà, infine nel presidio ospedaliero di Gemona del Friuli, dei nuovi 16 posti letto previsti alla Regione per la riabilitazione cardiologica e dei 16 previsti per la riabilitazione neurologica.
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