Cronaca & Attualità
Sanità post Covid: per il gruppo regionale del Pd giunta incapace di dare risposte adeguate
I consiglieri dem: “Ci aspettavamo qualcosa di diverso, non certo una gestione ordinaria a fronte di una situazione straordinaria che ha fatto emergere tutte le difficoltà del sistema”
FVG – «Dopo due anni di emergenza Covid in cui l’intero sistema ha subito pesanti contraccolpi, sentiti sia dagli operatori, sia dai cittadini a lungo privati di molti servizi ordinari di cura, ci saremmo aspettati che nelle linee di gestione della sanità regionale per il 2022 ci fosse un piano straordinario per il recupero delle liste di attesa e delle prestazioni che durante la pandemia non si sono potute effettuare». Lo affermano i consiglieri regionali del Pd Mariagrazia Santoro, Nicola Conficoni e Roberto Cosolini che nel corso di una conferenza stampa hanno commentato le linee di gestione della sanità regionale per il 2022 approvate in via definitiva dalla giunta regionale.
«A fronte della situazione da cui veniamo e in cui ci troviamo, ci aspettavamo qualcosa di diverso, non certo una gestione ordinaria a fronte di una situazione straordinaria che ha fatto emergere tutte le difficoltà del sistema. Anche sul tema dell’emergenza, si registrano forti lacune in particolare sulla rivisitazione delle guardie mediche che nei fine settimana rappresentano gli unici presìdi territoriali a cui il cittadino si rivolge. In questi casi la soluzione non può essere nei pronto soccorso, sempre più oberati e destrutturati. Per quanto riguarda la sanità territoriale, le linee di gestione percependo il Pnrr individuano le case e gli ospedali di comunità: si tratta di strutture individuate dalla Giunta senza alcun confronto con i territori, sulle quali stanno facendo una campagna di pubblicizzazione di investimenti che riguardano però solamente i muri. La nostra preoccupazione è che questi muri restino vuoti, senza sufficiente personale medico e sanitario per garantire i servizi che queste strutture dovrebbero dare ai cittadini. La preoccupazione dunque è che i cittadini rimangano senza risposta rispetto a liste e tempi di attesa sempre più lunghi. Senza queste risposte le linee di gestione sono un semplice adempimento burocratico e così non porteranno dunque da nessuna parte».
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