Cronaca & Attualità
Esperti a confronto a 46 anni dal terremoto che sconvolse il Friuli
L’Università promuove l’incontro “Rischi, disastri e territori resilienti: gestire, pianificare e ricostruire”
UDINE –Venerdì 6 maggio, 46 esimo anniversario del primo terremoto del 1976 che devastò il Friuli, l’Università di Udine organizza un incontro online sul tema “Rischi, disastri e territori resilienti: gestire, pianificare e ricostruire”. Per partecipare all’evento, che si terrà su piattaforma Team alle 15.30, basta richiedere il link scrivendo a labgis@uniud.it. Ne discuteranno due esperti a livello internazionale: Stefano Grimaz, docente dell’Ateneo friulano di sismologia applicata all’ingegneria del dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura e titolare della cattedra Unesco in “Sicurezza intersettoriale per la Riduzione dei rischi di disastro e la Resilienza”, e Mattia Bertin, docente di pianificazione urbanistica e gestione dei processi emergenziali all’Università Iuav di Venezia e all’Universidad Politécnica di Madrid. Modererà Mauro Pascolini, delegato dell’Ateneo per il progetto Cantiere Friuli.
«I disastri naturali e quelli provocati dall’uomo – spiega Andrea Guaran – sono, a livello globale, fra le principali cause di perdita di vite umane, di sconvolgimento radicale delle strutture territoriali e spaziali, di distruzioni materiali e dei mezzi di sussistenza e coinvolgono anche altre dimensioni come quella affettiva e percettiva di chi vive quei territori, dando luogo a effetti anche a lungo termine». «La riduzione del rischio, la pianificazione della ricostruzione e il coinvolgimento della popolazione nelle scelte e nelle azioni – sottolinea Mauro Pascolini – sono condizioni imprescindibili per una risposta resiliente dei territori e dei suoi abitanti ai disastri».
L’appuntamento si inserisce nell’ambito del ciclo in incontri “Divagando. Geografie e dintorni”. L’iniziativa è curata dai geografi dei dipartimenti di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società e di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine.
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