Politica
Gestione della sanità in Fvg, respinta la mozione di censura contro il vicepresidente Riccardi
Per i gruppi di maggioranza “non si può e non si deve dunque intentare alcun processo”
TRIESTE – Attacco e contrattacco. La mozione di censura nei confronti del vicegovernatore con delega alla Salute, sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione e ampiamente argomentata da 12 diversi consiglieri intervenuti in Aula, è stata respinta dal voto compatto della maggioranza di centrodestra. Con un’ulteriore conseguenza politica: proprio sulla base di queste aspre critiche, il governatore del Friuli Venezia Giulia ha spiegato di essere ancor più motivato a presentarsi alle prossime elezioni regionali, ufficializzando la sua ricandidatura, con l’obiettivo di portare avanti il lavoro svolto negli ultimi quattro anni.
È dunque un clima di radicale contrapposizione politica quello che si è respirato nel corso del lungo dibattito che si è concluso con 26 voti contrari alla mozione e 20 favorevoli, quelli dei consiglieri di opposizione e dell’intero gruppo Misto.
L’attacco delle opposizioni
Le tesi dell’accusa sono state sostenute innanzitutto dal gruppo del Pd, attraverso il primo firmatario della mozione. Alla base della richiesta di sfiducia – è stato detto – ci sono una serie di casi, a partire dalla recente vicenda degli Atti aziendali, per proseguire con la gestione del concorso Sores, lo scambio tra direttore generale dell’Asfo e direttore Arcs, i cambi di guida alla direzione centrale, la petizione per la sanità pubblica che ha raggiunto in breve tempo le 16mila firme, il troppo ampio turnover del personale.
Il gruppo del Movimento Cinque Stelle ha invece parlato di palesi omissioni e falsità nel rievocare le argomentazioni della Giunta dopo la diffusione del report ministeriale sugli ospedali di Palmanova e Gorizia, a proposito del numero di posti letto e della situazione dei Pronto soccorso. Al vicegovernatore viene rivolta l’accusa di non aver lavorato con la necessaria
trasparenza.
Dal Gruppo misto sono arrivati rilievi anche sulla politica del personale, in quanto è stato sottolineato l’aumento delle fughe quando invece ci sarebbe la necessità di attrarre professionalità. Nel mirino anche la gestione del Covid da parte dell’assessorato, che avrebbe messo in luce incongruenze nei piani, indicazioni tardive alle strutture per anziani, inefficienze in fatto di mascherine e sistemi di controllo. Ribadite anche le critiche per la mancata riforma della Rete di emergenza.
Il Patto per l’Autonomia ha precisato che la mozione di censura non mette in discussione il rispetto per l’impegno del vicegovernatore, ma ha puntato il dito contro quelli che ritiene errori di impostazione della governance e difficoltà di rapporto con le sigle sindacali. Il gruppo è perplesso per le recenti nomine che toccano il Friuli occidentale e l’Arcs. Da parte dei Cittadini è stato sottolineato il malcontento degli utenti, sempre più diffuso: il senso della mozione sarebbe proprio quello di fermarsi a riflettere per comprendere come migliorare la situazione nell’ultimo anno di legislatura, guardando innanzitutto alla sofferenza degli ospedali, ai servizi che si stanno sguarnendo e alla fuga dei professionisti della sanità. Ancora dal Pd è stata espressa la preoccupazione per il 50 per cento di visite ed esami sostenuti a pagamento – una scelta obbligata per tanti cittadini che non vogliono attendere i tempi lunghi del sistema pubblico – e il problema del nomadismo sanitario che riguarda le prestazioni e gli stessi professionisti.
La replica della maggioranza
Di tutt’altro tenore ovviamente le considerazioni dei gruppi di maggioranza. Secondo Progetto Fvg/Ar è la pandemia che ha pregiudicato il decollo della riforma sanitaria, costringendo l’assessore a un impegno straordinario. Non si può e non si deve dunque intentare alcun processo. Della stessa opinione il gruppo di Fratelli d’Italia, che ha ricordato come il problema del personale medico tocchi tutte le regioni e tutti Paesi europei. Da parte di FdI dunque massimo sostegno alla Giunta e al vicegovernatore, con il quale c’è da sempre – è stato spiegato – una normale dialettica politica.
La Lega ha parlato di due anni Covid incredibili, che hanno costretto l’assessore a barricarsi a Palmanova con impegni e incontri anche sabato e domenica. Il Carroccio respinge quella che considera una denigrazione personale senza, alle spalle, una visione generale della sanità. E ha risposto alle critiche sulla gestione della III Commissione permanente, ricordando che le riunioni sono state ben 128. Forza Italia ha parlato poi di atto inutile, assurdo e scorretto, presentato senza la minima volontà di raggiungere obiettivi costruttivi per i cittadini, rispondendo punto su punto alle critiche in tema di investimenti, atti aziendali, personale e petizioni.
L’intervento più lungo e articolato è arrivato infine dal governatore, che ha innanzitutto risposto a quanti avevano parlato di management sanitario non all’altezza, con poca esperienza, scelto perché più facile da controllare. Il presidente della Giunta ritiene profondamente sbagliato offendere e umiliare professionisti della sanità che hanno tutti i titoli per ricoprire i loro incarichi e che sono stati in prima linea a combattere la pandemia. Nel ricordare il precedente relativo all’assessore alla Cultura e dunque nel prendere atto che le mozioni di censura sono diventate un’abitudine per l’Opposizione, il governatore ha poi espresso solidarietà al suo vice, ringraziandolo per il lavoro svolto in questi anni e per il percorso di riforma avviato.
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