Economia & Lavoro
«Coinvolgere le imprese del territorio per il recupero dell’ex Dormisch»
La proposta arriva direttamente dalla presidente di Ance Udine, Angela Martina
UDINE – “Coinvolgere le imprese del territorio per realizzare il progetto di riqualificazione dell’ex Dormisch”. La proposta arriva direttamente dalla presidente di Ance Udine, Angela Martina, che plaude all’iniziativa presentata dal Gruppo Danieli e chiede di prendere in considerazione, per l’affidamento dei lavori, le aziende del comparto delle costruzioni del territorio.
“Il progetto di riqualificazione dell’ex Dormisch – sottolinea la presidente di Ance Udine – ha il duplice pregio di restituire all’intera città la fruizione di uno spazio architettonico importante, oggi abbandonato al degrado, destinandone una parte significativa alla formazione di qualità dei nostri giovani. Un edificio e con lui un intero quartiere, dunque, che rinasceranno guardando al futuro, grazie a un’iniziativa privata che si allea al pubblico all’insegna dello sviluppo del territorio, a partire dall’investimento sulle conoscenze e sulle competenze delle giovani generazioni”.
“Riconoscendo la straordinaria valenza non solo economica, ma anche sociale, di questa iniziativa – prosegue Martina – suo ideale completamento sarebbe proprio il fatto che a realizzarla materialmente fossero le aziende del territorio. Non mi riferisco soltanto alle imprese edili, ma all’intera filiera delle costruzioni del Friuli, che è sicuramente in grado di offrire competenze adeguate e concorrenziali per quanto riguarda la fornitura dei materiali, la realizzazione delle opere edili, l’impiantistica e via dicendo”.
L’investimento, di per sé, è molto significativo. In ballo, infatti, val la pena ricordarlo, ci sono opere il cui valore è stimato in circa 25 milioni di euro. Ma l’aspetto economico nel ragionamento dell’Ance, pur nella sua rilevanza, fa il paio con altre considerazioni di principio e di strategia.
“Per le imprese del territorio sarebbe motivo di orgoglio lavorare in questo cantiere – conclude la presidente dei costruttori della provincia di Udine – perché c’è la consapevolezza che in questo caso si tratta anche di un’opera simbolica, che resterà nella storia della città per i suoi molteplici significati”.
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