Cronaca & Attualità
L’allarme di Confartigianato: mancano 30 mila autisti
L’associazione di categoria e Randstad Italia, si preparano a formare nuovi autisti grazie a un progetto molto articolato il cui obiettivo è appunto quello di riuscire a colmare il pesante gap che oggi esiste tra domanda e offerta
FVG – La sirena d’allarme suona già da mesi. A livello nazionale mancano 30mila autisti. Carenza che rischia di frenare la ripresa e che non risparmia il Friuli Venezia Giulia. Tantomeno Udine, la più manifatturiera delle sue province, dove a farsi carico del problema e cercare una soluzione è Confartigianato-Imprese Udine insieme a Ranstad, società leader, a livello mondiale, nei servizi per le risorse umane. Insieme, l’associazione di categoria e la società, si preparano a formare nuovi autisti grazie a un progetto molto articolato il cui obiettivo è appunto quello di riuscire a colmare il pesante gap che oggi esiste tra domanda di addetti alla guida di camion e mezzi pesanti e offerta.
Nel corso di un incontro tenutosi nei giorni scorsi presso la sede di Confartigianato, il capo categoria del settore trasporti Stefano Adami, ha infatti rimarcato quanto sia sentito tra gli imprenditori il problema di formare nuovi autisti. “In un quadro economico non certamente facile dove bisogna superare anche ostacoli contingenti quali il caro gasolio, la concorrenza sleale, oltre ai fattori geopolitici conseguenti alla guerra in Ucraina – ha detto Adami – quello della difficoltà di reperimento degli autisti è un fattore di difficoltà ulteriore che
dobbiamo cercare di risolvere”. Per farlo, Michael Jvanchich Area Manager Randstad Italia, ha rimarcato l’impegno della società a investire nel progetto, “sia in termini di organizzativi che finanziari”, per reclutare i candidati e animare la formazione.
I candidati non dovranno sostenere alcuna spesa. Anche per questo l’appello di Confartigianato e Randstad è di farsi avanti subito, contattando gli organizzatori per beneficiare di questa opportunità che garantirà il conseguimento delle patenti per i mezzi pesanti (C – CQC – E). “Una qualifica – sottolinea Adami – non facile da ottenere, ma di cui il sistema logistico regionale ha grande necessità”. Si tratta, chiosa Jvanchich, “di una prima, ma significativa risposta a questa necessità”, anteprima a una futura quanto auspicabile “scuola stabile per la formazione di autisti”.
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