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Cronaca & Attualità

Santi Ermacora e Fortunato esempi di forza morale e autonomia

Messa solenne in duomo officiata dal cardinale Dominique Mamberti insieme all’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato

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UDINE – Esempi a cui ispirarsi per la forza morale, per lo spirito di resistenza, per il senso di autonomia. La città di Udine ha celebrato i suoi santi patroni, Ermacora e Fortunato, con una messa solenne in duomo officiata dal cardinale Dominique Mamberti insieme all’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato. Presente anche il coro della Cappella Musicale Ponteficia Sistina, con le letture che sono state fatte nelle quattro lingue del territorio diocesano: italiano, friulano, sloveno e tedesco.
“Ricordare i santi patroni Ermacora e Fortunato significa continuare a mantenere salde le tradizioni di un popolo e la sua identità. Ermacora, primo vescovo di Aquileia, e Fortunato, suo diacono, hanno avuto la capacità di fondare la prima comunità cristiana del Nordest, dando il via all’evangelizzazione delle nostre terre, del nostro Friuli. Una scelta di fede che ha posto le radici per quella che è diventata la Patrie dal Friûl e che ha fatto di questa ricorrenza uno degli eventi più sentiti a Udine, ma anche nel resto del territorio friulano”. Così il presidente del Consiglio regionale del Fvg, Piero Mauro Zanin.

Per il vicegovernatore di Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi, “nell’omelia del cardinale Mamberti ho trovato un forte richiamo alla tradizione aquileiese della Chiesa di questa regione e ai valori della friulanità: è importante questa rinnovata tradizione della festa dei santi patroni Ermacora e Fortunato soprattutto in questo particolare momento delicato che tutti stiamo vivendo, caratterizzato da un profondo stato di incertezza”. Nel corso dell’omelia il cardinale aveva richiamato all’importanza di una Chiesa accogliente e aperta come una casa e di uno stile di vita che non annulla il prossimo, ma lo accoglie e ne favorisce l’esistenza, sottolineando come l’esperienza della Chiesa di Aquileia si sia rivelata nella sua essenza, come Chiesa in cui ognuno ha potuto ritrovare se stesso nella sua specificità.
Al termine della Santa Messa, assieme all’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato, il cardinale ha benedetto la città con le reliquie dei Santi Patroni dal sagrato della cattedrale, auspicando una concordia operosa, l’attenzione ai piccoli e agli anziani e agli ammalati, una premurosa apertura verso l’umanità che in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera per un avvenire di giustizia e di pace.

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