Cronaca & Attualità
Protezione Civile: agibile il bypass Resia. La strada provinciale resta chiusa
Nel Carso parte dei 300 sfollati rientrati a casa. In Slovenia l’incendio ha ripreso forza
RESIA – È stato ultimato e reso agibile il bypass di 1,5 chilometri nell’alveo del rio Resia, in Val Resia, con accesso dalla viabilità di Resiutta: un lavoro svolto in tempi record, avviato tempestivamente dopo lo scoppio dell’incendio che ha richiesto la chiusura della ex strada provinciale di accesso al centro di Resia e alle sue frazioni per caduta massi e alberi danneggiati dalle fiamme.
A darne notizia il vicepresidente con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, che questa mattina ha raggiunto Resia e Resiutta per un sopralluogo al cantiere della “strada” alternativa, insieme agli amministratori comunali di Resia, Resiutta e Chiusaforte, unitamente ai funzionari e ai volontari della Protezione civile e agli uomini del Corpo forestale regionale.
Il bypass è un tracciato ricavato nell’alveo del torrente con una compattazione rullata di ghiaie che si sviluppa in altezza. Come ha spiegato l’esponente della Giunta, non sarà possibile percorrerlo liberamente poiché, a monte di questa via alternativa, la ex provinciale non è ancora in sicurezza. Di concerto con il sindaco di Resia e i pompieri, pertanto, è stato concordato un passaggio esclusivamente di emergenza e scortato verso Resiutta (dalla frazione di Povici dove la via è chiusa), solo in alcune fasce della giornata. Con questa modalità di piena sicurezza, nel pomeriggio di oggi sono state fatte uscire dalla vallata diverse persone: quelle con esigenze più urgenti e stringenti.
Resta chiusa pertanto al traffico la ex provinciale e percorribile con stretto vincolo il bypass. L’assistenza è comunque garantita.
Intanto, come ha avuto modo di riferire il vicegovernatore, si continua a operare per contenere l’incendio, che interessa due versanti, con l’impiego di due elicotteri della Protezione civile regionale e con due canadair. Il fuoco è ancora consistente e lo sforzo congiunto per arrivare allo spegnimento e alla bonifica del rogo è importante. L’auspicio è che le condizioni meteo mutino con un atteso fronte di bassa pressione per la prossima giornata di martedì.
Nel ringraziare per il loro impegno tutti gli operatori che stanno lavorando senza sosta sul campo, e le amministrazioni comunali, il vicegovernatore fa sapere che in Friuli Venezia Giulia, al momento, la macchia bruciata dagli incendi divampati in questo torrido fine luglio si estende per circa 900 ettari, perlopiù concentrati sul Carso triestino.
Ripristinati i transiti autostradali e ferroviari, si continua a operare per garantire la fornitura di corrente elettrica alla città di Trieste. I trecento sfollati della zona Carso sono stati in parte fatti rientrare nelle abitazioni mentre una porzione delle forze impegnate sul fronte triestino (a ora sotto controllo) sono al momento in aiuto alle contermini popolazioni della vicina Slovenia dove l’incendio ha ripreso forza. Questa zona transfrontaliera viene costantemente monitorata da Protezione civile, Corpo forestale regionale, Vigili del fuoco e forze dell’ordine.
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