Cronaca & Attualità
L’assessore Bini dal Meeting di Rimini lancia l’appello a fare scelte energetiche strategiche
Vanno in questa direzione le scelte compiute dal Friuli Venezia Giulia negli ultimi anni, con l’adozione della norma SviluppoImpresa che tocca tutti i comparti dell’economia regionale
Questo, in sintesi, il messaggio che l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Bini, ha lanciato dal palco del Meeting di Rimini, dove stasera è intervenuto in rappresentanza del Friuli Venezia Giulia a un confronto con l’imprenditore dell’industria energetica Luca Alippi sul tema “sostenibilità e comunità locali”, moderato da Giovanni Mulazzani. La sostenibilità vincola lo sviluppo economico e pertanto deve essere condivisa con i territori, facendo attenzione a quelle che sono le sue reali ricadute in termini produttivi e occupazionali. L’utilizzo delle auto elettriche, è stato detto ad esempio, comporta ingenti perdite di posti di lavoro nel settore automobilistico tradizionale che vanno compensate con la mediazione dell’ente pubblico a cui spetta la programmazione dello sviluppo e l’accompagnamento nella riconversione delle produzioni.
Vanno in questa direzione – è stato ricordato – le scelte compiute dal Friuli Venezia Giulia negli ultimi anni, con l’adozione della norma SviluppoImpresa che tocca tutti i comparti dell’economia regionale. In questa cornice normativa ampio spazio è riservato alla transizione ecologica laddove si prevede il sostegno pubblico al recupero delle aree dismesse, il sostegno all’economia circolare (ad esempio per la filiera del legno), l’orientamento delle attività produttive alla digitalizzazione, l’acquisizione di temporary manager che accompagnino i processi d’innovazione, le nuove linee di finanziamento per le Pmi che vogliono investire nel fotovoltaico e in piccoli impianti a idrogeno.
Un richiamo, infine, alla necessità che l’Italia, assieme all’Europa e agli altri Paesi occidentali, agisca affinchè le regole della produzione, del lavoro e dell’approvvigionamento energetico e delle materie prime siano uguali per tutti, per scongiurare situazioni in cui lo sfruttamento del lavoro minorile in Africa o la mancanza di diritti per i lavoratori vadano a beneficio esclusivo di produttori come la Cina, che in questo momento traggono maggior vantaggio dal disequilibrio geopolitico. ARC/SSA/ma
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