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Dal 2023 nuova Imposta regionale sugli immobili in sostituzione dell’Imu

Sull’abitazione principale non vi saranno modifiche per i contribuenti e quindi non si pagherà alcuna tassa

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FVG – E’ stato presentato in Giunta regionale dall’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, lo schema del disegno di
legge relativo all’istituzione dell’imposta locale sugli immobili. Come noto, infatti, dal 1° gennaio 2023 nei Comuni del Friuli Venezia Giulia la nuova Imposta locale sugli immobili sostituirà l’Imu, in virtù dello Statuto speciale e dell’autonomia in materia riconosciuta all’Amministrazione regionale. L’assessore, illustrando il provvedimento, ha spiegato che la nuova legge regionale ha in parte rinviato alla disciplina statale per evitare un impatto gestionale e finanziario sui Comuni. Quindi, ad esempio, in materia di definizione dei beni immobili, non ci sarà un discostamento dalle definizioni adottate dalla legge statale.

Sull’abitazione principale non vi saranno modifiche per i contribuenti e quindi non si pagherà alcuna tassa. Formalmente la prima casa verrà considerata esente dall’imposta a differenza dell’attuale legge statale che opera l’esclusione dell’abitazione principale dal presupposto tributario (quindi ‘esclusa’ e non ‘esente’). La scelta dell’esenzione, come sottolineato dall’assessore, si riconduce alla volontà di non applicare l’imposta su un bene primario, riconoscendo in tal senso un diritto a tutti i cittadini. Questo per l’esigenza di contemperare il dovere tributario con altri valori garantiti dalla Costituzione, quali la tutela della famiglia e del risparmio, favorendo in questo modo l’accesso al risparmio popolare e alla proprietà dell’abitazione.
Quello che invece con la nuova norma muterà sono le aliquote applicabili alle diverse tipologie di immobili, che diventano tre: i fabbricati ad uso abitativo diversi dall’abitazione principale, i fabbricati strumentali all’attività economica e le aree fabbricabili. Questo, come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, per consentire politiche fiscali mirate a specifiche categorie di immobili nel rispetto della normativa sugli aiuti di Stato.
Nessun cambiamento invece, con rinvio alla norma statale, in ordine a versamento, riscossione, accertamento, sanzioni e contenziosi.

Lo schema del disegno di legge prevede che la transizione dall’Imu alla nuova norma regionale avvenga in un regime di neutralità finanziaria tra Stato, Regione e Comuni. Ciò in relazione al fatto che la normativa statale dell’Imu riserva alla stessa Amministrazione centrale una quota del gettito degli immobili ad uso produttivo (gruppo catastale D). Con il nuovo provvedimento questo gettito, dal 2023, sarà riscosso dai Comuni mentre l’importo sarà corrisposto dalla Regione allo Stato. La regolazione dei rapporti finanziari tra le Regione e i propri Comuni avverrà attraverso apposita compensazione a valere sul fondo unico comunale.
Infine è prevista l’istituzione di una banca dati regionale finalizzata al monitoraggio e al coordinamento nella gestione dei dati stessi, avendo come fine l’interoperabilità dei sistemi informativi.

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