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Il Comune di Mortegliano ha conferito la cittadinanza onoraria a Celiberti

Alla soglia dei 93 anni, l’artista si dimostra cittadino del Friuli, cittadino del mondo

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MORTEGLIANO – Cittadino del Friuli, cittadino del mondo. Alla soglia dei 93 anni, l’artista Giorgio Celiberti continua a incarnare questa doppia vocazione, che nel corso della sua straordinaria carriera artistica lo ha tenuto vicino ai valori della sua terra, sempre in primo piano nel suo cuore, e nel contempo aperto a tutte le novità internazionali, pienamente inserito nel circuito artistico europeo anche grazie ai suoi soggiorni a Parigi, Bruxelles e Londra.
Ed è proprio per celebrare questo legame con l’intero Friuli che il Comune di Mortegliano ha voluto attribuire a Celiberti il riconoscimento della cittadinanza onoraria, un modo per rimarcare il legame speciale con la realtà del comune della Bassa friulana, dove è ancora attiva una sua mostra e dove l’artista ha spesso operato con installazioni e opere di grande originalità, come i 60 metri di drappi che nel Giorno della memoria sono stati fatti scivolare dal campanile. Preziose testimonianze artistiche ricordate dal sindaco di Mortegliano nel corso del suo intervento in sala consiliare.

Omaggio al grande artista anche da parte del Consiglio regionale, presente a Mortegliano con il suo massimo esponente e con tre consiglieri di altrettanti territori friulani. Il presidente dell’Assemblea legislativa – prima di consegnare anch’egli a Celiberti un riconoscimento, il prezioso sigillo del Longobardo – ha parlato di una giornata importante per tutta la comunità regionale. Riconoscere i meriti di quest’artista, ha sottolineato, rende onore al Comune di Mortegliano, in un Paese in cui riconoscenza e gratitudine spesso vengono date per scontate e non rappresentano più un valore.
Le opere di Celiberti, conosciute e apprezzate non solo in Italia ma in tutto il mondo, hanno il potere di toccare il cuore, e questo significa che l’intera comunità riconosce la funzione sociale dell’artista. Il pittore-scultore è stato capace, ha detto ancora il presidente, di restituire alla sua gente e alla sua terra, donando spesso opere e scenografie, nell’ottica di un’arte che dev’essere fruibile per tutti, libera e democratica.

Seduto di fronte ai banchi dell’aula consiliare, visibilmente emozionato, l’anziano artista ha voluto ringraziare Comune e Regione con poche e toccanti parole, che ne sottolineano l’umanità e l’umiltà. Non so se merito quello che avete detto – ha spiegato al microfono -, io sono un operaio dell’arte e amo molto il mio prossimo: credo sia quella la sola cosa importante della mia vita.

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