Cronaca & Attualità
Al via la demolizione dell’ex Dormisch. Fedriga: “Un recupero che dà risposte alla carenza di tecnici”
Il progetto, curato dall’architetto Marco Zito di Venezia, restituirà alla città un’area con una superficie coperta di 3.035 metri quadrati e un volume lordo di 40 mila metri quadrati
UDINE – “La riqualificazione dell’ex Dormisch rappresenta un esempio a livello progettuale oltre che un modello lungimirante in cui la parte formativa si sviluppa insieme alle grandi realtà industriali per dare risposte all’enorme carenza di professionisti nei settori produttivi. È evidente, dunque, che le persone siano il valore aggiunto per essere competitivi a livello internazionale. In questo senso l’Amministrazione regionale stanzia importanti risorse a favore degli Its considerando la formazione fondamentale per accrescere la competitività del territorio”. Lo ha dichiarato il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, oggi a Udine, durante l’avvio della prima parte di demolizione dell’ex fabbrica di birra Dormisch. Accanto al governatore anche gli assessori regionali alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, alle Finanze Barbara Zilli e alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti oltre al sindaco di Udine Pietro Fontanini, a Gianpietro Benedetti, presidente del Gruppo Danieli e ai tecnici.
Le demolizioni continueranno fino a fine anno per poter avviare la realizzazione, a partire dall’inizio del 2023, di una più moderna e funzionale sede del Mits, l’Istituto tecnico superiore “Nuove tecnologie per il made in Italy” Malignani di Udine, per concludere i lavori nel 2024. La nuova scuola, per 600 studenti, occuperà oltre il 60% dei volumi totali della costruzione. L’opera complessiva prevede una spesa di 25 milioni di euro finanziati dal Gruppo Danieli. Il governatore ha espresso un ringraziamento al Comune di Udine e al Gruppo Danieli.
Fedriga ha rilevato attraverso alcuni positivi indici – fra cui quelli relativi all’occupazione in Friuli Venezia Giulia e all’export pro capite, di cui la regione è seconda in Italia – la vitalità e lo spirito di intraprendenza dell’impresa privata che affiancata dal sistema pubblico, per quanto di propria competenza, porta a raggiungere importanti risultati come quello odierno “esempio di riqualificazione e valorizzazione del centro urbano, espressione di una visione strategica che coinvolge pubblico e privato”.
Anche l’assessore Bini, a margine dell’evento, ha evidenziato come il recupero ex-Dormisch sia esempio di alleanza tra pubblico e privato. “È un progetto che parla di futuro e di innovazione ed è la prova che la collaborazione fra queste due parti è foriera di grandi risultati. Grazie a questo progetto di rigenerazione urbana sorgeranno ampi spazi per l’alta formazione mirata dei nostri giovani, competenze necessarie per il mercato del lavoro”.
Analogamente Pizzimenti che ha parlato di “grande sinergia tra pubblico e privato per il recupero di un’area storica della
città. Una risposta anche all’annoso problema degli spazi per gli studenti che studiano in città”. Per l’assessore Zilli invece “un luogo simbolo di laboriosità e attività nel cuore della città diventa, con questo qualificante intervento, la sintesi perfetta per il futuro di alta competenza dei nostri giovani e di tutto il territorio”.
Il progetto dell’ex Dormisch, curato dall’architetto Marco Zito di Venezia, restituirà alla città un’area con una superficie coperta di 3.035 metri quadrati e un volume lordo di 40 mila metri quadrati. Tra gli elementi che saranno mantenuti, oltre alla ciminiera, anche la turbina idroelettrica attorno alla quale si è sviluppata la fabbrica. L’intero sistema costruttivo è modulare e prevede di recuperare 1.500 tonnellate di acciaio in fase di demolizione.
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